venerdì 7 maggio 2010

Arrivederci Gian Carlo! - Significato di un blog

Gian Carlo, un caro saluto. La tua scelta è ben comprensibile, tanto giusta quanto sentita.

Il blog è un particolare diario, che a differenza del "vecchio" diario è scritto affinchè gli altri lo leggano. E' un bellissimo mezzo di comunicazione e strumento per fare nuove conoscenze, tanto più belle quanto più accomunate dalla stessa passione. Però, agli eccessi, può finire per condizionare molto la vita di una persona, soprattutto quella di un runner, viste le numerose corse settimanali, gli obiettivi, le riflessioni sui risultati... a raccontarsi tutto non se ne esce più!

Mi viene in mente un eccesso. Può portare ad un confronto continuo con gli altri, perchè si finisce per "rendere conto" a questi altri (oppure forse a se stessi?), altri che "vengono a controllarti" (oppure forse è un controllo fatto da noi su di noi?). Il confronto è positivo se non si esagera. Questo è il rischio che corrono le persone fondamentalmente oneste, direi anche autentiche, quelle che sono come appaiono, quelle che sono alla continua ricerca della conoscenza, della perfezione, che discutono e si mettono in discussione, che mirano al miglioramento continuo. Non c'è nulla di male, certo ogni tanto ci sta di staccare la spina, altrimenti diventa stress!

C'è anche un altro eccesso. Ci sono persone che hanno uno smodato bisogno di amplificazione mediatica della propria esistenza, che la realizzano con il medium virtuale, e che riescono anche a beneficiarne degli effetti nella vita reale. Sono quelle che usano il blog come strumento esageratamente autocelebrativo, sia quando le cose vanno bene che quando vanno male. Come un amplificatore settato a palla per lanciare l'idea di sè al mondo, per affermare l'identità che hanno deciso di avere e che senza lo strumento virtuale non avrebbero. Non c'è poi nulla di male neanche in questo, è un "avere bisogno degli altri" del nostro tempo, è umano, ma è una questione che parte da un problema che una persona ha con se stessa, con la propria vita.

Poi ci sono blog scritti per il piacere di dare. Un dare che può essere "informativo", ovvero trasmissione della conoscenza che può essere di utilità agli altri; oppure un dare "poetico", ovvero descrizione delle emozioni provate per regalarne la gioia a chi la può cogliere e per poterle riviverle. Quei post che danno piacere a scriverli e a rileggerli. Quando invece le emozioni sono di dolore, raccontandole ci si vuole sfogare. Forse si vuole anche un po' ricevere un messaggio di speranza, comprensione, conforto. Con mille sfumature, dipende dal carattere e dalla sensibilità di ogni singolo individuo.

E poi magari tutti questi aspetti sfumano e si mischiano in quel gran calderone che è l'animo umano nel suo navigare attraverso la vita.

Vai Gian Carlo, corri, la tua vita è tua, la tua corsa è tua, goditela, con te stesso o con i tuoi amici runners, sei LIBERO!

E libero anche di tornare a trovare i tuoi blog-polli virtuali, se lo vorrai. Tanto saranno sempre alle prese con le solite storie da umani podisti :-) Se avrò la fortuna di poter correre ancora le maratone, mi guarderò intorno alla ricerca di quelle inconfondibili sopracciglia, per una stretta di mano e un "buona corsa!", in real life.

Ti ringrazio per lo spunto di riflessione e la presa di coscienza,

Ciao,

Sarah

8 commenti:

  1. Straordinario Sarah!! questo è uno di quei post che fà piacere leggere, per il contenuto intelligente e l'emozione..saluti. E un saluto anche a Giancarlo quando passa di qui ^_^

    R DAVIDE

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  2. una riflessione che, come sempre nel tuo caso, sa arrivare dritta al cuore e in profondità alle ragioni vere che spingono molti a intraprendere la strada del blog. mi ci ritrovo ed in fondo (anche se riconosco che non è una nota di merito...anzi) lo sapevo già. sono e siamo fallibili e come s'è detto un sacco di volte il bello del cadere è la capacità e la forza che ci si mette nel rialzarsi. ti prego Sarah, non privarci mai dei tuoi arguti e spontanei momenti di saggezza

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  3. Ciao Sarah, intanto mi auguro che tu stia un pochino meglio... che almeno il trend si sia invertito ... poi oltre a ringraziarti per il saluto non posso non costatare che nei tre eccessi da te citati mi ci sento assolutamente immerso in maniera equilibrata.

    Ieri sera abbiamo fatto una mega cena al Cantinone; per me ormai Ezietto, Master, Yogi, Marco B, Er Califfo ...etc etc sono veri amici ...come potrei non conttinuare a controllare che cosa faranno e diranno.

    Per ora vado in stand by solo dalle mie trasmissioni e ...mi auguro presto di rivederti in gara... magari a Pisa.

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  4. io invece non apro un blog perchè voglio rimanere libero... dalle patrie galere!
    non sto scherzando... è che scivolo frequentemente su discorsi extra-corsa, e se nei blog altrui riesco a frenarmi, penso che se ne avessi uno mio direi ciò che penso fino in fondo, e allora... carcere (se non mi sparano).

    @SOPRACCIGLIONE: sei n'amico.
    luciano er califfo.

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  5. ma dove vuoi che vada, siamo lo specchio (rotto) della sua integrità! ;) i blog vanno le persone restano: non potrei più rinunciare a molti di voi senza conseguenze....

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  6. un signor post....un super post, brava, pure io mi ci rivedo in tutti e 3 gli eccessi da te perfettamente descritti, non a caso son 15 giorni che non posto un h, il blog in fin dei conti è ancora "roba mia", quando decido per una pausa non mi sento in debito con nessuno, fino a che riesco a gestirlo così, come mi piace, andrò avanti poi...farò come GianCarlo!

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  7. Io con leggerezza non mi faccio troppe domande,sarà che non sono un "vero" blogger..... sicuramente ogni tanto ho bisogno di parlarne,di parlarne con qualcuno che capisca e non si limiti ad ascoltare..

    Sicuramente tu correrai altre maratone.
    ciao

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  8. Ciao Sarah, ho letto il tuo post un paio di volte:così semplicemente hai individuato i punti deboli, le criticità di molti di noi...
    Uno spunto assai utile per fermarsi a riflettere. Grazie

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