mercoledì 13 ottobre 2010

Dialogo maieutico


In pianura bussano ancora, gli adduttori. Meglio chiudere gli occhi: in realtà sto pedalando sulla Lady, eh sì sì, sono sui pedali, sì sì, non sto correndo sto pedalando, e quando pedalo funzionano i quadricipiti, sì sì, eccoli, si sono svegliati, oh sì adesso li sento, i quadricipiti. E gli altri? Chi? Boh, non mi ricordo. Presenteranno il conto il giorno dopo… Scrivere nella memoria muscolare è come incidere nella pietra. Trucchetti per cancellare uno schema motorio errato acquisito. Dai, proviamo a cambiare percorso. In salita la fatina come fa? Trallalero trallalà, ma solo per poco per ora ce la fa – ohi lallà – comunque meglio del sacco di patate. La discesa nel bosco: immagina gli zoccoli di un agile fauno dall’appoggio leggero. Ma quanti euro/lumen servono per vederci di notte? Considero una gamba, sollevata e piegata, mentre scende per appoggiare a terra: se non ci sono tensioni ai muscoli del polpaccio né ai tibiali, ossia se il piede può penzolare morbido, l’appoggio è – per la conformazione che “la Natura” gli ha dato – in avampiede (on the ball of the foot). Meglio che i muscoli lavorino per staccarsi da terra, non prima di arrivarci, a cosa servirebbe? Rieducazione motoria in stile socratico: la verità del movimento è già scritta nel corpo, vediamo di farla “venire alla luce”. Se è fatto così ci sarà un motivo. Non gli dico niente, non gli impongo niente, né rattoppi applicati né controlli pensati, gli lascio massima libertà, dialogo con lui in silenzio fino a sentirlo. Poco poco, piano piano, sussurra qualcosa. Sssh…

17 commenti:

  1. Si comincia così ...poi non c'è ritorno...

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  2. aridaje co' st'avampiede!
    ma che sei parente di carlo vittori?
    ma perchè a velocità più basse di 2'50/km il 90% degli umani, anche quelli scuretti, appoggiano di tallone?
    prova a correre sull'avampiede per 20km a 5 e vedi cosa ti succede ai tendini d'achille.
    guardiamo la REALTA', non le "teorie" sensazionalistiche.
    p.s. un amico 400ista si è appena infortunato gravemente al tendine grazie alle barefoot...

    http://dailyrunningtips.com/wp-content/uploads/2009/10/samuel-wanjiru-running.jpg

    luciano er califfo.

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  3. studio giapponese su mezzimaratoneti internazionali d'elite:


    http://3.bp.blogspot.com/_ua8ycqfc4ok/R_Jz8YBxTjI/AAAAAAAAAoA/guHq1ZGTk3g/s1600-h/heel+strike.gif

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  4. "penzolare morbido" in fase di volo non esiste. piede, gamba e coscia non cadono a terra come sacchi di patate:

    "the electrical activation of the shank muscles begins 120 to 180 ms before the contact of the foot with the ground (Simonsen, Thomsen, & Klausen, 1985). For the current subjects, the electrical activation of the TIBIALIS ANTERIOR muscle began on the average 155 ms before the start of the contact phase. The modulation of the SOLEUS and GASTROCNEMIUS MEDIALIS muscles was different. The electrical activation of SO began 93 ms before the start of the contact phase and GM 106 ms.

    http://www.coachesinfo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=357:kinematic-article&catid=99:track-athletics&Itemid=184

    addirittura glutei e femorali lavorano soprattutto durante la "caduta":

    http://www.coachr.org/hamstr1.jpg

    arrendetevi!
    er califfo (e chi se no?)

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  5. 'maieutico' me lo sono dovuto cercare, ma il resto sembra chiaro: lascia fare alla natura! lei sa....

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  6. Secondo me sbagli a focalizzare tutte le cause dei problemi sulla questione avampiede-tallone. Semplifichi troppo le cosa, escludendo così altri aspetti probabilmente più importanti.
    Ma se non altro hai ricominciato a correre, ritrovando entusiasmo. Bene così!

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  7. Nella mia ignoranza devo dire che sono d'accordo col califfo... non atterri a muscoli scarichi senno' rischi pure distorsioni et similia...
    comunque vai di rieducazione!!!
    siamo tutti con te!

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  8. @ Gian Carlo: weeella Gian Carlo, bentornato a zampettare sul soffitto dei blog! Il "ritorno" non c'è mai stato: sempre guardare avanti, mai tornare indietro! A maggior ragione dopo quello che ho passato...

    @ luciano er califfo: maremmaaaa Califfo! E quando lo trovo il tempo per leggere tutto! Lo farei volentieri, ma ho i minuti contati! Comunque te sei un SOFISTA, non certo un maieutico! :-) Visto che passi di qui solo quando senti "avampiede" e forse ti sei perso qualche puntata...

    SAI COSA SIGNIFICA 10 MESI DI STOP PER TENDINITE AGLI ADDUTTORI? SAI COSA SIGNIFICA, NON CORRERE, MA STARE IN PIEDI, STARE SEDUTO, GUIDARE, CAMMINARE CON QUELLA ROGNA? ACCOMPAGNATA DALLA CONTRATTURA PERMANENTE DEI MUSCOLI ADDUTTORI, CHE TI PARE DI AVERE UNO SCHIACCIANOCI TRA LE GAMBE, CHE NON TI LASCIA IN PACE MAI, NEMMENO QUANDO DORMI? CHE TI DEFORMA LE GAMBE E TI FA STARE LE ROTULE FACCIA A FACCIA? SAI QUANTO TEMPO SERVE PER FARLA PASSARE? E SOPRATTUTTO SAI COME E' VENUTA? APPOGGIO SU SCARPE "CORRETTIVE", CHE MI HANNO ALTERATO LO SCHEMA MOTORIO DEMANDANDO AGLI ADDUTTORI (poveretti anche loro) L'ESTENSIONE DEL GINOCCHIO, FISIOLOGICAMENTE PROPRIA DEI QUADRICIPITI. Il medico si era molto stupito quando non riuscivo a contrarre i quadricipiti, perchè NON LI TROVAVO... Mi ha scritto come diagnosi IPOTONIA DEI QUADRICIPITI e come terapia BICICLETTA E RIPRESA DELLA CORSA CON CALZATURE CON CARATTERISTICHE DA MEZZOFONDO VELOCE. Poco mi importa dei runners d'elite, dei loro tendini d'Achille e delle fisime dei sofisti delle opposte scuole di pensiero: ADESSO, NELLA MIA CONDIZIONE, CORRICCHIARE CON L'APPOGGIO IN AVAMPIEDE E' L'UNICO MODO PER ATTIVARE I QUADRICIPITI (ora che si sono riformati grazie alla bici) E NON GLI ADDUTTORI. CAPITO? DOPO POCHI KM COSI' (5-6, altro che lunghe distanze...) MI FANNO MALE I QUADRICIPITI, non i polpacci. MA VA? FORSE PERCHE' HO COMINCIATO FINALMENTE A USARLI? E GLI ADDUTTORI NON SI ATTIVANO PIU', OHHHHLE'! Non pretendo che tu riesca a capire, penso sia difficilmente immaginabile per chi non ci è passato. Scommetto che un qualunque normale runner non può neanche immaginare di correre senza quadricipiti... Ma fidati, faccio questo perchè ora mi serve, non è prendere a bocca aperta una teoria così tanto per fare.

    Per il resto: non sacco di patate, ma gamba propriocettivamente attiva e priva di inutili tensioni muscolari. Guarda che 100 ms sono pochini, e sta parlando dell'inizio dell'attivazione elettrica. Comunque appena ho un po' di tempo leggo con calma e salvo i documenti.

    Mo' senti un po': visto che sei così esperto, Califfo sofista, immagino che sei anche un runner straganzo, strafico, fortissimo, velocissimo, che magari ti piacciono pure le lunghe distanze e soprattutto che corri sempre e non stai mai infortunato. E' così, vero? Se sì, sono contenta per te. Io invece devo ancora imparare come si fa!

    :-Prrrr

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  9. @ yogi: grazie Yogi! Più studio per capire, più mi rendo conto che siamo fatti meglio di come avremmo potuto inventarci. Dobbiamo imparare a usarci bene per evitare le malattie. E comunque prima o poi il nostro meccanismo è obbligato ad incepparsi per lasciar spazio al prossimo... c'est la vie...

    @ Mic: (altro sofista che si fa sentire quando sente "avampiede"...) vale la stessa risposta che ho dato al Califfo. Comunque grazie per la nota positiva con cui concludi il tuo commento, mi ha fatto piacere! :-)

    @ Zanger: sono sensazioni diverse: quella di avere una gamba "rincoglionita" e poco reattiva, quella di avere una gamba vigile, pronta e propriocettivamente attiva, quella di avere una gamba tesa, con i muscoli rigidi e per questo poco reattivi nell'adattare l'appoggio al terreno. Provare per credere. Grazie del "tifo"! :-) E io faccio il tifo per la tua prossima maratona! :-)))

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  10. il "prrr" finale non l'ho capito...
    io ho 46 anni e se sto sempre infortunato ai tendini è proprio perchè ho sempre atterrato troppo di avampiede.
    la tempistica dell'attivazione elettrica della muscolatura non è diversa nei 100m o nei 100km.
    la tecnica di corsa è diversa a seconda della velocità, se vuoi atterrare di avampiede fai velocità o mezzofondo veloce!
    sono i tuoi "ingengeri" che vorrebbero imporre a tutti una certa tecnica, non io.
    e non è "sofismo" il mio, si chiama SCIENZA, che comincia con l'osservazione della realtà.
    ho seguito i tuoi problemi, non mi sono perso niente. non sto controbattendo la soluzione del tuo problema individuale, ma le indebite generalizzazioni.
    non hai quadricipiti? prendi un bilanciere e fai SQUAT e STACCHI e vedi come si attivano.
    luciano er califfo.

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  11. Sorvolando sul sofismo, ti dico che spero vivamente che tu abbia trovato la soluzione al tuo infortunio. Infortuni, purtroppo, ne abbiamo avuti tutti, più o meno lunghi. Non sei la prima, l'ultima, nè la più grave. Purtroppo ancora.
    Molto dipende dall'efficienza che madre natura ci ha donato e dal buon senso che ci mettiamo allenandoci e per migliorare. Io, senza andare a mettere parola su quella che è la tua inconfutabile conclusione, non mi sono minimamente sorpreso dei problemi che hai avuto. Mi sembra altamente probabile e pericoloso correre maratone e forse anche ultra(?), senza una preparazione adeguata. Quando mancano le basi di allenamento e il buonsenso, c'è poco da indagare su cause collaterali di un infortunio largamente prevedibile. Gli errori nell'allenamento sono la prima causa di infortunio; se manca gradualità e una pianificazione razionale, ogni altro fattore passa in secondo piano.

    Di recente ho visto da vicino correre la più piccola delle sorelle Dibaba. Impressionante per leggerezza! Dovreste farle un'attenta analisi biomeccanica, eventualmente correggere i difetti :-P. Poi provare pure a correre come lei, ma passando dal niente alla 50km, non sorprendetevi se vi fate male.

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  12. @ luciano er califfo: il Prrrr finale è la risposta a "arrendetevi! er califfo (e chi se no?)". Su tecnica rispetto a velocità ci siamo. Se hai notato si passa dagli articoli tecnici degli "ingegneri" alle sensazioni su come mi ha fatto "Madre Natura": ci sarà un motivo per cui uno ragiona e poi decide di smettere di ragionare e affidarsi alle proprie sensazioni, pensaci. Se uno mi vuole imporre qualcosa non lo sto a sentire, se uno ne discute ne discuto volentieri. La realtà si osserva, concordo perfettamente: aggiungo che bisogna imparare anche a "sentirla". Meglio considerare l'identità di ogni singolo che indebite generalizzazioni, concordo. Per esempio: per il potenziamento muscolare ho provato gli esercizi in palestra agli attrezzi, come "fanno tutti", ovvio: seguendo le indicazioni degli istruttori, usando pesi minimi... mi sono slogata l'anca... mi hanno detto che ho i tendini un po' lassi e che è meglio faccia altro tipo di esercizi per il potenziamento (vedi bici per i quadricipiti, nuoto per il distretto superiore), altrimenti mi slogo... Polsi e caviglie si sistemano abbastanza in fretta, ma l'anca...

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  13. @ Mic: sì, osservando in giro vedo che tutti i runners convivono con infortuni vari e almeno una volta nella loro carriera ne arriva uno particolarmente grosso. Suppongo che la piccola Dibaba stia bene, quindi è nel suo equilibrio e non ha difetti. Pensa che sono andata a fare la visita da un podologo runner in gamba, per capire questa mia "pronazione" per la quale mi hanno sempre consigliato scarpe protettive, correttive: mi ha detto che è stufo di sentirne parlare, di scarpe così e di plantari che alla maggior parte dei runners non servono, che vede certi keniani che corrono tutti storti e fanno 2h8' in maratona. La mia inconfutabile conclusione è che "devo ancora imparare come si fa". Sulla mia pellaccia ho provato che ci si fa male quando si vuole andare più veloci, non quando si aumenta la distanza: ho conosciuto di cosa lascia inzuppati i muscoli una mezza, di come rompe i muscoli una maratona corsa dando quasi il massimo di sè, la stanchezza organica che lascia una 50 km corsa trotterellando, in spirito amatoriale. Quest'ultima, così presa (capito cosa intendo? Correndo piano con il solo obiettivo di arrivare), è la meno pericolosa: nessun mal di gambe (da rabdomiolisi) il giorno dopo, solo stanchezza (e magari un po' di ferritina bassa, di globuli rossi spremuti). Tutte cose provate, vissute, sentite e imparate sul mio corpo.

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  14. Ciao Sarah, anch'io ho fatto una visita da un podologo indirizzato al settore sportivo; appena iniziato a correre ho avuto frequenti problemi, fra cui un infortunio lungo (8mesi di stop). Devo dire che per me è stata risolutiva!: Se per farmi male era bastata una gara di mezz'ora, adesso corro molto più a lungo e decisamente più forte. Tutto grazie a una costruzione atletica fatta nel tempo e la scelta delle scarpe adatte, maturata negli anni, attraverso l'esperienza.
    Io non entro in merito alle tue conclusioni e premetto che anch'io sto cercando uno stile di corsa più facile e leggero, però mi sono fatto l'idea che nella corsa non si può generalizzare. Ognuno si trova a fare i conti con la propria efficienza ed equilibri che si possono trovare nel tempo, diversi fra i differenti atleti. L'infortunio è sempre colpa di un connubio di cause, poi ogni medico ha le proprie idee, ma focalizzare tutta la colpa su delle scarpe sbagliate, che ti hanno comunque portato a correre diverse maratone, lo trovo esagerato. Per me al contrario, le scarpe con leggero supporto antipronazione, sono state risolutive. Alcuni keniani corrono "storti", ma su equilibri costruiti in una vita di corsa, molti amatori si spaccano perchè iniziano a correre tardi, senza un minimo di attività motoria nell'età infantile. Difetti d'appoggio possono trovare soluzioni diverse, trovando di fatto un loro equilibrio, ma credo che la cosa più pericolosa sia alterare equilibri esistenti da tempo, come correggere una iperpronazione, che un atleta si porta dietro da anni, senza mai problemi. Evidentemente tu devi ancora trovare un equilibrio nell'azione di corsa, ma il fatto di avere già corso distanze importanti e segno che non sei messa così male ad efficienza e che lavorandoci su con gradualità, puoi senz'altro correre serenamente.

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  15. @ Mic: ciao Mic, concordo perfettamente con le tue osservazioni. E spero proprio che questo lungo infortunio possa essere risolutivo anche per me... sicuramente ho imparato tante cose e ho imparato a conoscermi un po' meglio, ma sicuramente ho ancora tanto da imparare per trovare il mio equilibrio di corsa e per non farmi male. Sulle quelle scarpe, ci ho corso 1 anno e mezzo; se oggi confronto le fotografie che mi ritraggono prima che incominciassi a usarle e dopo i primi mesi di utilizzo, mi impressiono: ho una posizione completamente diversa, da corsa "normale" a corsa in posizione "seduta" (tra l'altro molto brutta da vedere). L'appoggio passa da mediopiede a tallone. E anche la muscolatura è diversa: nelle prime foto si vede la forma dei quadricipiti, nelle seconde si notano rimpiccioliti a favore di cresciuti bicipiti femorali. Il tutto in 2 anni. Il problema agli adduttori mi è venuto quando ho cercato di recuperare la mia postura originaria usando ancora le scarpe che me l'hanno alterata. Bilateralmente. Combinato al fatto che sono passata dai 6'-5'30'' ai 5'. Aggravato su un lato da una slogatura d'anca durante un banale esercizio di potenziamento. Alè... E ora, dopo un lungo e sofferto percorso iniziato a gennaio di quest'anno, spero di aver trovato una via per poter riprendere. Almeno ci provo! Auguri di buone corse a te! Bye by Sarah

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  16. "Mo' senti un po': visto che sei così esperto, Califfo sofista, immagino che sei anche un runner straganzo, strafico, fortissimo, velocissimo, che magari ti piacciono pure le lunghe distanze e soprattutto che corri sempre e non stai mai infortunato"

    questa parte del tuo discorso infelice fu. ma non tanto per il metodo retorico sarcastico usato (me ne frego degli attacchi personali), quanto per l'antiscientificità del fatto di legare situazioni personali alla verità o meno delle idee della persona.
    ovvero: la realtà dell'appoggio nella corsa è indipendente dal fatto che il califfo si infortuni o dai suoi risultati.
    io non attaccavo te ma i risultati ASSURDI di quel convegno di qualche tempo fa.
    dire "l'appoggio NATURALE è di avampiede" significa dire che tutti dovrebbero appoggiare così a qualsiasi velocità, il che è assurdo e ampiamente confutato dall'OSSERVAZIONE EMPIRICA del modo di correre anche di gente che passa la maggior parte della vita in tribù in africa.
    insieme ad alcuni allenatori nazionali sto portando avanti una battaglia contro questa idea assurda che RESISTE PRINCIPALMENTE IN ITALIA (linea vittori-donati-leporati).
    proprio nel momento in cui perfino nella velocità, in usa e jamaica, stanno rivalutando il ruolo del tallone (vedi foto bolt in appoggio), in italia rimaniamo ancorati a dogmi religiosi vecchi di 20 anni, rinverditi da prezzolati profeti (romanov)...
    per me un biomeccanico che sostiene simili idee o è demente o ci vuole guadagnare qualcosa.
    luciano er califfo.

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  17. errata corrige:
    ...dogmi religiosi vecchi di 40 anni...

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