Pistoia - Abetone, 28 Giugno 2009
La vigilia. Il viaggio, il pranzo con le prelibatezze su tagliatelle dei fungaioli pistoiesi, nonchè organizzatori della Pistoia - Abetone, il tranquillo agriturismo fuori città. Il pomeriggio convegno sull'Ultramaratona nella sala del Consiglio Comunale di Pistoia, organizzato da Fulvio Massini: "L'Ultramaratona si corre con se stessi, non contro se stessi: bisogna volersi bene." Sento che il motto della corsa è "il sapore della sfida", la mia risposta è "vengo in pace". La sera spaghetti al polpo e fettuccine al ragù, deliziose piume a 5 stelle nel cuore della città. La notte di sonno tranquillo. Strani sogni, nulla a che vedere con la corsa, bensì ragazzi, chissà dove le prende la mente certe cose.
Il blogpoint. La mattina in Piazza Duomo, grazioso salottino brulicante di ultramaratoneti. Della Squadra oggi siamo in due, concentrati e felici. Da lontano le inconfondibili divise azzurre del CAI Pistoia; mi avvicino, ed ecco la mitica Franca! Che bella espressione raggiante, trasmette un vulcano di positività! Le chiedo in prestito la vaselina, la salvezza di fronte alla mia dimenticanza (grazie Franca!). Gli altri blogtrotters: il sorriso e i nastri di Monica, lo sguardo nascosto di Fabiodelpià. La stretta di mano ad Antonio Mazzeo, la grandezza dell'uomo che stringe il cuore. Mi avvio alla partenza, a polsi nudi, nel mio cantuccio delle retrovie.
Da Pistoia a Le Piastre. I primi tranquilli passi dopo lo sparo nel caldo umido della città, fortunatamente rinfrescato dalla pioggia del sabato. Ben presto si sale e il clima si rinfresca, dove gli ulivi lasciano il posto a rigogliosi castagni. Le Piastre arrivano rapidamente. Poi, girato l'angolo, si apre uno scenario meraviglioso: la valle del Reno, qui ancora piccolo torrente che accompagna con il suo fruscio lo scivolare dei podisti lungo la leggera discesa. Un tratto incantevole.
Verso San Marcello. Girato ancora l'angolo, si riprende a salire, tra graziosi paesini e gradevoli tratti sterrati. Ad un ristoro, mi ritrovo all'ombra con in mano un bicchiere di the e in bocca una fetta con la marmellata. Credo di averla presa io, ma non mi sono accorta: in certi momenti l'istinto prevale alla ragione. Mi bagno ad una fontana. Scambio due parole con un'anziana signora in villeggiatura, mi sorride, vorrebbe correre anche lei. Le sorrido anch'io, la saluto e riparto. Si sale ancora, e all'improvviso si apre uno stupendo anfiteatro sui monti in quota. Laggiù un paese, dev'essere San Marcello. Lassù, da qualche parte, la meta. Gradevole saliscendi all'ombra di tigli e castagni, la pace. Che meraviglia. Anziani appenninici salutano con i loro bastoni tremolanti, sorridono, fanno tenerezza. Ripida discesa tra prati e ciliegi, parola d'ordine prudenza, e le ginocchia restano tranquille. Il sole è alto, il caldo cresce.
La salita all'Abetone. Dopo il traguardo di San Marcello e l'incitamento verso chi indossa il pettorale rosso, la strada si fa quasi deserta. Continua la discesa, sembra non finire più. Obiettivo arrivare al 33° km, il punto più basso prima di risalire. Qui l'appuntamento con l'assistenza, mio papà; tolgo gli indumenti bagnati, ne indosso di asciutti per intraprendere il tratto più impegnativo. Ottima idea. Via Modenese, le casette rosse dell'Anas portano scritto "strada statale dell'Abetone e del Brennero", wow, mi pare d'essere un antico viandante in un mitico viaggio attraverso l'Appennino. I primi chilometri passano tranquilli, poi i capogiri mi fanno girare tutto intorno. Comincio a camminare, e la situazione pare migliorare. Le gambe vorrebbero andare, ma io non riesco a seguirle. E come sempre e solo accade nelle Ultramaratone, nei momenti di crisi vince la solidarietà umana: ci ritroviamo in gruppetto, camminiamo e ci scambiamo due parole che ci tirano su a vicenda, come se ci conoscessimo da sempre. Un ragazzo di Pavia racconta del suo Passatore, del suo Adda la settimana prima, e mi raccomanda di stare al lato della strada perchè è pericolosa. Alterniamo il passo spedito sui tratti più ripidi ai passi di corsa dove la salita pare cedere un po'. Una nuvola mandata dalla Provvidenza riporta il fresco sui nostri capi, facendoci quasi riprendere le redini del pensiero. In un bosco fitto e buio, con alberi dai tronchi altissimi come non ne ho mai visti, un tabellone porta il primo riferimento temporale della mia avventura: segna 5h:15', non ricordo che chilometro fosse ma ne ero soddisfatta. Avanti a passo e corsa, si continua a salire, il tempo non lo sento passare, è un eterno presente. Ricompaiono le case, un cartello dice che l'Abetone è vicino, la salita si ammorbidisce, ricomincio a correre, una lunga fila di birilli arancioni, le voci della gente come una doccia fresca, vedo l'arrivo, vedo mio papà, sento annunciare il mio nome, con l'acca, esplodo di felicità, ce l'ho fatta! Sono arrivata sull'Abetone, in 6h:27'.
All'arrivo. I complimenti a Franca, i complimenti alla Squadra. Sono felicissima. Si riparte verso casa, scendendo dall'Abetone verso Modena, che strada bellissima! Un panorama d'Appennino che dall'alta quota scende pian piano fino alla pianura!
Uno sguardo alla classifica: 356^ su 522 arrivati, 27^ su 50 donne arrivate (e questo mi riempie di soddisfazione!). Un confronto con i tempi di Maratona, per capire qual è il mio risultato: io sono da 4h:10', sulla 50k la differenza con un 3h:30' è ancora 40', con un 3h:40' è 17', allora mi sono difesa. Grande soddisfazione il sentirsi subito bene, già dal giorno dopo, senza mal di gambe. Solo un po' di voglia di dormire! ;-)
E sono qui. Esperienza indimenticabile, bellissima e dura. Lascia un nuovo modo di vivere la corsa, il tempo, la distanza. Lascia la curiosità di scoprire il suo mondo. Lascia la voglia di ritornare. A Voi il fotoracconto.
Bravissima, come prima Ultra ti sei comportata benissimo, vedrai che la prossima andrà molto meglio, è una gara diversa dalle altre, ti lascia qualcosa dentro, complimeti ancora, avere sempre un sorriso non è facile
RispondiEliminaUltrasarah! :)
RispondiEliminaBravissimo il nostro geco!!
Sei stata meravigliosa, bravissima, la Pistoia Abetone non s'inventa. Tu sei riuscita nell'impresa, bravissima Sarah, ed è stato un piacere immenso conoscerti.
RispondiEliminaLe foto sono bellissime, grazie Sarah !
La prossima saremo dinuovo li a congratularci !
@ Miticojane: grazie Mitico! E' vero, ti lascia qualcosa dentro, ti lascia un segno! E' come un richiamo! Ne verranno ancora, Lei o le Sue Sorelle! ;-)
RispondiElimina@ Fatdaddy: grazie Fat! Il Geco ha vissuto un'esperienza bellissima e indimenticabile!
@ Francarun: grazie mille Franca! Sono stata contentissima anch'io di conoscerti! La mitica Bat-Franca! E complimenti ancora per i tuoi risultati! Alla prossima sì! :-)
Direi che il post è bellissimo...solo un appunto... non ti sei difesa... hai attaccato alla grande !
RispondiElimina@ Gian Carlo: sono contenta che il racconto ti sia piaciuto! Il Geco scodinzola :-)
RispondiEliminagrandissima SARAH.....sono già contenta adesso che avrò (spero) modo di consocerti all'ECO del Chianti!!!
RispondiEliminati linko da me....GRANDISSIMA SARAH! ;-)
Che gara, che post, che SARAH!
RispondiEliminaCosa c'è più dei complimenti ? Immagina e concretizza, sei stata grande!
Ah ...a questo punto ti aspetto in pista ....nel nostro personale zoo...
RispondiEliminaormai abbiamo
un elfo (io)
un panda (Danilo)
un levriero (Nicola)
un leone
un bradipo (Fat)
ci manca il geco!!!
@ Barbarella: grazie Barbarella! Linkata! L'Eco del Chianti dev'essere ganza... non ho mai fatto una eco, voglio provare, questa mi sembra giusta per cominciare! Sul blog di Miticojane avevo visto le fotografie dell'Eco del Chianti 2008: uno spettacolo incantevole!!!
RispondiElimina@ Lucky73: grazie Lucky, gran bella avventura davvero! Il Geco... of course! E chi è il leone?
x me Sarah oltre ad essere la prima ECO sarà anche la prima Maratona...ti lascio immaginare quindi i miei prox all.ti!!!! ...aiutooooo..... andrò sul blg segnalato a vedermi le foto ;-)
RispondiEliminaComplimenti Sarah!!! spero di vivere anche io questa tua grande avventura, se la rifarai l'anno prossimo ci troveremo lì! Non ti nascondo che ho trovato il tuo post molto interessante e l'ho letto con piacere!
RispondiEliminaHo visto anche il video..mi ha proprio emozionato..poi quel cartello 46..wow..bellissimo video!
RispondiEliminaBello bellissimo.
RispondiEliminaEmozionante emozionantissimo.
Brava bravissima.
non è un blogger, ma un nuovo compagno di allenamento ex rugbista!!
RispondiEliminaBrava Sarah,COMPLIMENTI!
RispondiEliminaTrasmetti grande serenità e tranquillità anche in gare dure e pesanti come questa..
@ Ribichesu Davide: è una corsa che regala davvero intense emozioni, sono contenta di aver trasmesso il messaggio!
RispondiElimina@ Ezio: grazie Ezio! :-)
@ Lucky73: dal rugby alla corsa, però, che conversione!
@ Insane: grazie Insane! Il bello di queste gare è proprio che si affrontano così! Non solo io, questo è il clima bellissimo che si respira, e che per ora ho trovato unicamente su questa distanza!
ho letto solo ora con un pò più di calma. Certi post è un peccato leggerli a spizzichi e bocconi vanno gustati, come hai fatto tu con questa bellissima gara. troppo brava..eterno presente, questa metafora te la rubo alla prima occassione (previa citazione eh eh. Ora riposa geco
RispondiElimina@ Mathias: grazie Math! Correre senza avere la cognizione del tempo che passa, l'eterno presente appunto, è bellissimo, l'ho imparato proprio preparando l'Abetone. Ora riposo, sì! :-)
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