| | Mai accontentarsi di un solo punto di vista. In cerca di altri pareri, per avere conferme e per una soluzione il più possibile rapida al problema, mi viene fatta la seguente osservazione: la dinamica dell'accaduto fa pensare più a un tendine fuori posto. Il fatto che sia successo dopo un'ora e mezza di corsa (e ai miei ritmi, ndr), il fatto che sia successo in un tratto semplice, il fatto che dopo abbia proseguito la corsa senza problemi e che sia andata in giro per prati tutto il pomeriggio: un guaio al muscolo avrebbe dovuto manifestarsi subito, non due giorni dopo. Tastando piano piano i vari tendini, rimettendo gentilmente in sede i tratti fuori posto... risultato: il giorno dopo non zoppico più camminando e riesco quasi a scendere le scale. E sotto il ginocchio non fa più male. Vero è che non sono nuova a questi acciacchi: l'anno scorso, sempre per una storta, ma in pronazione, mi erano andati fuori posto i tendini nel lato interno della gamba, dalla caviglia all'inguine. E il dolore che mi bloccava la caviglia era passato dall'oggi al domani, rimettendo in sede proprio il tendine che arriva su all'inguine. Vai a capire come sono questi collegamenti. Ora il dolore è localizzato alla caviglia: sensazione di un blocco che se tento di forzare, scendendo le scale per esempio, mi dà una fitta lungo tutto il tibiale. Dove sarà l'inghippo? All'anca o sotto il piede? Intanto schiocca tutto. Intanto grazie Sherlock Holmes! Le indagini continuano, "Elementare, Watson!". |
Sti malanni che sono sempre nascosti dietro un tratto più o meno lungo, più o meno scosceso, sono una perenne spada di Damocle che rimane sospesa sugli organi propulsivi della nostra corsa. Mi sà che bisogna obbligatoriamente imparare a conviverci e magari qualche volta a prevenirli e scansarli.
RispondiEliminaIn bocca alla "lupa" per un tuo immediato ritorno.
Comunque io non smetto mai di predicare prudenza nella ripresa... specialmente quando tutto torna OK e si ha fretta di recuperare il time perduto
RispondiEliminaSecondo me è il maggiordomo!
RispondiEliminatroppo arduo pronunciarsi, forse è meglio parlarne con un fisioterapista o giù di lì... che dici?
RispondiEliminano no potrebbe essere l'amica di famiglia :) mmmmm
RispondiElimina@ tutti: vi ringrazio perchè con i vostri commenti mi fate sempre cominciare la giornata con un sorriso!
RispondiElimina@ Francorre: sono perfettamente d'accordo! In effetti erano trascorsi ben 2 mesi senza acciacchi, un record per me! E ogni volta ci si conosce un po' di più. In bocca alla lupacchiotta a tutti noi :-)
@ Gian Carlo: of course! Di correre non se ne parla, mi accontento di riuscire a camminare dalla scrivania alla mensa, ma ho fretta di capire e rimediare al problema al più presto! Lasciarlo lì incompreso fa più danni alla lunga!
@ La Polisportiva: e allora appena mi passa sta gamba lo piglio a calci... :-)
RispondiElimina@ yogi: è quello che ho fatto e che faccio sempre, lascio che si pronuncino, ma se non si pronunciano allo stesso modo qualcosa non torna e il problema va meglio indagato. E poi io conosco il passato dei miei acciacchi, di questo bisogna tenere conto nel pronunciarsi.
@ Tosto: quella gran... Weee, sto scherzando nèèè! ;-)
come fai a rimetterti a posto i tendini..vai da qualcuno? o manipoli su di te..
RispondiElimina@ Mathias: metà e metà, ma se trovi qualcuno che lo sa fare bene è meglio. Ovvero capace di sentire cosa è fuori posto e rimetterlo in sede in modo non violento.
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