Corsa non competitiva a Villa d'Adda, piccolo borgo situato tra l'Adda e la Collina, da cui prende il nome questa classica tapasciata bergamasca. La partenza sull'Adda, finalmente un momento di pace, la tregua settimanale. Senza nemmeno l'orologio, il Garmin dimenticato scarico a casa, una corsa senza tempo.
Giornata calda, al bivio della 26k rimangono solo pochi runners di un certo livello. E poi segue il Geco. Ad un tratto, appena imboccata la salita nel bosco, il Geco è raggiunto da un personaggio un po' particolare, un runner dall'ultra glorioso passato, oggi noto anche come tacchinatore per le runners delle non competitive, una per ogni corsa. Ed è toccato al Geco. Che imbarazzo, il personaggio ce l'aveva con la mia zavorra posteriore. Il bosco fitto e buio, bellissimo se non fosse per la strana circostanza. Il sentiero in salita, il Geco di corsa con il 4x4 per non perdere di vista il gruppo di stambecchi più avanti. Il Geco impegnato a deviare il discorso su corsa, gare lunghe anche un giorno, capre e fieno; un po' di equilibrio, la storica stima per il personaggio, e poi di nuovo si ricade. Al ristoro sulla cima raggiunti gli altri runners, comincia la discesa, un'incredibile folle corsa giù per il sentiero, con qualche timore per le articolazioni. Un'altalena, belle storie e imbarazzanti interruzioni. L'ultimo tratto lungo il fiume, l'amico Adda, la passerella tra i canneti, un racconto osceno. L'arrivo, il personaggio ringrazia per lo stimolo al buon tempo finale, il Geco ringrazia pure: 26k su e giù per sentieri nei boschi, in 2 ore e mezza, non li avrebbe mai corsi! Tra la folla, però, il Geco ne approfitta per sparire, e ritornare di corsa nella sua tana, nella mente un'altalena di opposti pensieri, di cui alla fine rimane il piacere per la bella corsa.
Villa d'Adda, tra l'Adda e la Collina | La salita al Monte Canto, versante sud | |
La discesa dal Monte Canto, versante nord | La Passerella sull'Adda |