mercoledì 25 novembre 2009

La Regola del Geco

Ora et labora. Anche il Geco segue la sua Regola. La sveglia alle 6, un’oretta alla guida e il timbro all’ingresso prima delle 8. Niente macchinetta, ma termos di tisana marocchina menta, cannella e liquirizia, meglio del caffè! Per pranzo una ciotola di zuppa del giorno e un po’ di carne per la quotidiana dose proteica. Buona questa mensa. Il timbro all’uscita per le 5, un’altra oretta alla guida, una buona tazza di Orzoro e il Geco è di nuovo pronto per partire.

Lunedì: esercizi in palestra, distretto superiore. Martedì: un’oretta di corsa, progressivo (veloce che la pista chiude!). Mercoledì: esercizi in palestra, distretto superiore. Giovedì: un’oretta di corsa, ripetute sui 1000. Venerdì: esercizi in palestra, distretto inferiore. Sabato: il Geco va in letargo e riordina la tana... Domenica: il Geco si sveglia presto per i suoi 20 km di bella tapasciata. Eccezioni alla Regola: se il tempo è proprio brutto, tapis roulant per far lavorare muscoli e fiato ma non stressare il sistema immunitario.

Per cena, occhio all’equilibrio tra vitamine, ferro e proteine (gli zuccheri sai non mancano mai :-) Poi il Geco si sistema la coda e va a letto perché è stanco e domani la sveglia è ancora alle 6. Buona notte!
          

mercoledì 18 novembre 2009

Milano-Pavia: la Maratona

Milano-Pavia, 15 Novembre 2009

Quella Maratona mi ha chiamato: “Sono Milano-Pavia, la Maratona. Ti offro la pace del mio percorso: tu vieni e corrimi, e butta giù quel muro.” E al richiamo della Maratona si risponde: “Cara Maratona, il tuo invito mi onora, nella tua pace mi impegnerò a dare il meglio di me. Non chiedermi un tempo, perché io vengo dalla corsa dell’eterno presente. Ho la sensazione di poter tenere un’andatura sulla tua distanza, farò questa prova nel silenzio dei tuoi pioppi. A presto.

La partenza al Parco delle Cave, dove 200 silenziose anime di tranquilli e seri Runners aspettano il via. Tutti con la stessa corporatura dal fisico asciutto, qui non si scherza, siamo nel regno delle lepri di pianura. Partiti, scivoliamo via leggeri nel griogiolino milanese, primo obiettivo raggiungere il Naviglio. L’incrocio con la solita intolleranza della città, ma noi scappiamo via mimetizzandoci come grigi lupi che puntano alla campagna. Costeggiato il Naviglio Grande fino a Porta Ticinese, una curva e ci troviamo sulla riva destra del Naviglio Pavese: sulla riva sinistra sono pronti i rinforzi, un foltissimo gruppo di migliaia di Runners esultanti e pronti per la Gara Storica da 33 km. Proprio in quell’istante lo sparo, e il fiume di Runners comincia a scorrere impetuoso a lato del Naviglio. Poco più avanti il rivolo di Maratoneti si immette nel suo corso: ha inizio la festa. Chissà dove sono i miei amici, forse già più avanti: obiettivo è arrivare al traguardo per l’incontro. Oggi mi accompagna il fido Garmin, che ogni 2 km mi mostra l’andatura del mio passo: 5’20’’ dall’inizio alla fine, riuscirò? Per il momento procedo così, tutto può ancora succedere. Ecco l’amico Stefano e la compagna Paola, piacere! Il loro passo fresco e rapido, ci vediamo all’arrivo.

Lasciata la città, il silenzio cala tra i Runners e nel grigio umido della pianura si alza in volo la Gru: distende le sue grandi ali blu e comincia la sua lenta e costante planata verso Pavia sul filo del Naviglio. Il fido Garmin mi mostra sempre lo stesso numero, ma mi fa notare che mi attardo un po’ ai ristori quando ho tra le mani le scivolose bustine di gel. Oggi va bene così. Il silenzio attorno, la pace, non penso più a nulla. Sfoglio chilometri come pagine di un libro di favole popolate dalle fate che giocano a nascondersi tra i vicini pioppi. Il passo procede regolare senza cedere: nessun problema, nessuna crisi, è una giornata buona. Per far riposare un po’ le gambe provo a giocare con le sensazioni: ora mi concentro sul movimento del bacino, ora sul segnale che manda la schiena e controllo che il busto sia in avanti.

Al 40^ km si entra in città, qualcosa di frizzantino mi risveglia per l’allungo finale, e via! Le vie del centro storico, ecco di nuovo Stefano e Paola, ci lanciamo insieme per lo sprint finale. Gli ultimi metri, l’amico Stefano prende per mano la compagna Paola da una parte e la zampa del Geco dall’altra, e tagliamo il traguardo così, a braccia alzate, insieme! Bellissimo, che emozione! Ci abbracciamo in 3, siamo felici! Il mio tabellone segna 3h50’: per la prima volta sotto il muro delle 4 ore, che vale anche come 3^ posto di categoria, ma soprattutto mi soddisfa la regolare condotta di corsa ad un ritmo per me nuovo sulla distanza.

Il point con gli amici runnerST: fedeli alle nostre rispettive Squadre, oggi abbiamo corso anche sotto un’altra bandiera comune. Una foto insieme sullo sfondo del Ponte Coperto. Il mio pensiero sereno torna lassù: per oggi, missione compiuta.