lunedì 29 novembre 2010

Primi passi sulla prima neve

Monte Linzone (BG), sabato 27 novembre 2010

Voglia di luce, voglia di bianco, voglia di neve, voglia di sole, voglia di spazi aperti e liberi, voglia di piacere e fatica. La mattina è limpida e il monte è innevato. Mi avvio per un piccolo trek sulla neve: dalla Roncola al Monte Linzone. Ai piedi gli scarponi, alle mani i bastoncini. Il sentiero è coperto di soffice neve fresca, il bacio del sole scalda il cuore, il fisico risponde bene. Come una carezza leggera il piacere che solo la salita sa regalare. Con quattro zampe si riesce a corricchiare, anche con gli scarponi. Che bello correre nella neve: il tranquillo silenzio intorno, il riappropriarsi della propria libertà, gli spazi aperti che entrano nell’animo donando la pace e il sorriso. Lungo la discesa il pensiero torna con i piedi per terra per la dovuta attenzione (qualunque sia lo sport, preferisco salire :-) Una mattinata di bianco piacere. Ecco qualche cartolina!




Bianzano (BG), domenica 28 novembre 2010

E oggi… si replica! Come dire di no a quello splendido e soffice manto bianco appena sceso dal cielo… Questa volta sulla collina di casa, e questa volta si corre! Con scarponi e bastoncini, ormai ci ho preso gusto. Una corsa un po’ monella e molto divertente, inventando sentieri insieme agli amici a 4 zampe e seguendo le reciproche orme lasciate sulla neve. Su e giù, di qua e di là, in assoluta libertà: bellissimo! Un’oretta intensa e movimentata: il fisico risponde bene, gambe e braccia sono un po’ stanche e contente. Ecco qualche cartolina! Grazie a mio papà che ha fatto le foto: così questa volta compaio anch’io! Saluti Blogtrotters, buona settimana!

giovedì 25 novembre 2010

Il Geco Maometto

Se la Montagna non va da Maometto, allora tocca a Maometto andare alla Montagna… Cosa c’è nello zainetto: il solito pizzico di incoscienza (non manca mai), pacata perseveranza e serena determinazione, la dimensione dell’eterno presente (fortuna che l’ho imparata), l’indifferenza alle figuracce (no problem, non me ne curo… alla fine arrivo anch’io, con calma, ma arrivo). Silenzio, pazienza, nessuna fretta. Cosa manca? “Un sacco di cose ancora… le cercherò lungo il percorso, c’è tanta strada da fare e c’è ancora tanto spazio nel mio zainetto.” Ma dove vai, cosa c’è su quella Montagna? “Non lo so, qualcosa dal dolce e piccante richiamo.” Ma potresti sbagliare strada e non arrivare mai alla Montagna! “E’ un viaggio che merita di essere intrapreso. Quel che sarà, sarà.” Il Geco Maometto è partito per il suo viaggio, si è messo in cammino verso la Montagna.

lunedì 22 novembre 2010

Divertimento allo stato brado

Dopo gli ultimi acquisti per inaugurare con “grip” la stagione in arrivo, io e la mia amica Morgana decidiamo di uscire insieme per il rodaggio delle nuove gomme. Morgana monta Ritchey Z-Max Evolution, io monto La Sportiva Lynx.

Wow, Morgana, che bella che sei così! Piove, non ci interessa. Bastano un paio di pedalate per sentire Morgana riappropriarsi della sua vera identità wild inside e avanzare sicura nelle pozzanghere sull’asfalto. Ecco finalmente la nostra strada sterrata: Morgana si aggrappa sicura con gli artigli nel fango e gira libera e felice. Il fango schizza dappertutto, è divertente! Arriviamo alla nostra nuova palestra: un grande prato con l’erba alta, inzuppata di pioggia. Adesso capisco cosa è una MTB! Divertimento allo stato brado! Nuova sensazione, diversa e bellissima. Un’oretta di dure pedalate avanti e indietro nell’erba alta. Fortuna che non mi vede nessuno, chissà cosa potrebbero pensare… Rientro alla base coperta di fango dai piedi al casco. Gomme Ritchey, perfette! Altra preziosa dritta del ciclista del negozio di fiducia (Bruno Viscardi di Almè, BG). Ora un rapido rodaggio delle Lynx: giusto una mezz’oretta di corsa, per sentirle inzupparsi d’acqua, infilare gli artigli nel fango e tenere presa sicura sui sassi bagnati e scivolosi. Approvate!

Un grigio pomeriggio colorato da uno strano entusiasmo che nemmeno io so spiegarmi, nella silenziosa solitudine della pioggia di novembre. Non ho fotografie perché con tutta l’acqua e il fango ho preferito non portare il cellulare… Spero che il titolo del post vi abbia reso l’idea della bella nuova sensazione :-) Vi saluto Blogtrotters, buona settimana!

Ritchey Z-Max Evolution

La Sportiva Lynx

martedì 16 novembre 2010

Il Geco è tornato

Cologno al Serio (BG), 14 novembre 2010

Il mattino è grigio e umido, pioviggina. Esco con l’obiettivo di andarmi a riprendere la distanza dei 21 km. Non competitiva a Cologno al Serio, paese nella pianura bergamasca. Sempre piacevolmente allegro il clima tra i podisti “tapascioni”, anche se la maggior parte degli amici oggi non c’è perchè in trasferta per i numerosi appuntamenti di questa domenica, mezze o maratone. Ai piedi le A2 (New Balance 902), le uniche che per ora riesco a indossare: ho provato alcune A3 (Asics Cumulus e Nike Lunarglide), ma il “supporto” sotto l’arco plantare mi risveglia gli adduttori… ed è sempre bene “non svegliare il can che dorme”. Parto quindi a passo prudente.

L’asfalto è ancora troppo duro, preferisco lo sterrato; per fortuna che arriva presto il lungo-fiume, con la sua terra chiara e compatta mista a ghiaietto fine. Un’amichevole chiacchierata con Gregorio Zucchinali, che mi racconta della sua recente trasferta a Gibilterra con la Nazionale per i Mondiali di 100 km. Mi dispiace per i ragazzi, chissà quanto hanno sofferto. Ma mi dispiace soprattutto per Giorgio Calcaterra, spero davvero che possa presto tornare a correre libero, con quell’espressione serena sul viso che lo ha sempre contraddistinto in tutte le sue 100 km! Saluto Gregorio e allungo il passo.

Le gambe rispondono bene, gli adduttori non si fanno sentire. Per qualche km seguo “una lepre” che corre ad un buon ritmo abbastanza sostenuto. Le zampe rispondono bene: è importante lasciarle atterrare sempre morbide al suolo, se sono rigide “sentono” il colpo. Che ridere, le battute dei podisti… Uno mi dice che le donne non possono superare gli uomini… gli rispondo un “Forza!” e proseguo sulla mia strada. Un altro mi chiede dove scappo e si mette a miagolare come il gatto… mi viene troppo da ridere e scappo via davvero! Gli ultimi km sono sentieri tra i campi, tremendamente fangosi dopo tutte queste piogge. Dopo i primi vani tentativi di risparmiare alla scarpe l’ennesima lavatrice, ci rinuncio e procedo facendo attenzione a non perdere l’equilibrio. Ecco finalmente il paese e l’arrivo: 21 km in 1h48’.

Sono contenta, mi sono ripresa la distanza. Tra l’altro, in un tempo migliore delle aspettative. L’ultima volta che ho corso 21 km era il mese di gennaio: vi lascio immaginare la soddisfazione di arrivare, con la consapevolezza di poterlo fare ancora. Dopo 11 mesi. Adesso me lo posso dire: il Geco è tornato. Ma non è più il Geco di prima: ora altri stimoli svolazzano tra i suoi pensieri. Alcuni più variegati, altri più selvatici. Ma una mezza, se vuole, può ancora correrla! Ciao Blogtrotters, il Geco vi saluta e vi augura una buona settimana!

lunedì 8 novembre 2010

1° Duathlon Sprint Eco Race

Duathlon: Isso (BG), 6 Novembre 2010

Manifestazione alla sua prima edizione e organizzata da Matteo Annovazzi: triatleta bergamasco, Campione Italiano di Ironman, atleta del team Peperoncino e lavoratore della Vipiemme, azienda bergamasca che produce pannelli solari (da cui il nome “Eco” Race). Gara valevole per il rank 2011 degli atleti elite, ma aperta anche agli amatori. Distanza sprint: 5 km di corsa, 20 km in bici, 2,5 km di corsa.

Ci ho pensato un po’. La decisione di provarci dopo la “simulazione” del sabato precedente, in cui ero riuscita a completare le tre frazioni in meno di due ore, il tempo limite per la gara. Alè alè, c’è sempre una prima volta e soprattutto c’è sempre da imparare! E così, con una buona dose di timore e una di incoscienza, mi ritrovo il venerdì sera alla presentazione della gara e dei top atleti. Che ambiente frizzante! Un piacere fare la conoscenza di Matteo Annovazzi, ragazzo dallo sguardo attento e dal sorriso rassicurante, di fronte al quale si avverte qualcosa di umanamente intenso: dev’essere anche questo che lo rende un grande atleta e che fa sì che tutti i suoi numerosissimi amici gli vogliano un gran bene.


Poche ore di sonno la notte prima del “gran giorno”, la tensione è parecchia. Tutt’intorno triatleti seri. Sorrido della mia incoscienza, voglio provarci. Ritirati i pettorali (il mio e quello di Lady – la mia bici da corsa), mi incammino verso la zona cambio. Tengo per mano la mia Lady come se accompagnassi una bambina al suo primo giorno di scuola. La sistemo nel posticino assegnato e le metto vicino tutto quello che servirà. Chiedo ad una gentile giudice di gara quali sono le regole del gioco: ok, memorizzate. Un comodo pullman porta gli atleti nel paese vicino, alla partenza della prima frazione di corsa. Partono gli atleti tesserati; dopo alcuni minuti gli atleti amatori, tra i quali ci sono anch’io.

Prima frazione: 5 km di corsa. Intorno il silenzio dei campi, alle gambe il ritrovato piacere della corsa, dopo tanti mesi di sofferenza. Alzando gli occhi al cielo, ecco di nuovo il volo della gru dalle grandi ali blu, che ora ha la coda della fenice, fatta di tante treccine gialle che ardono di fiamme vivaci. Per il mio piccolo motore diesel che tanto impiega per scaldarsi e andare a regime é un progressivo da 5’ a 4’30’’, come immaginato. In un attimo è già la zona cambio. Indosso pantaloncini imbottiti (altrimenti là sotto son dolori…), maglia del completo da sci di fondo (perfetta antivento e più economica dell’abbigliamento per ciclisti!), casco, guanti, scarpette da cenerentola, e via! Corricchio lungo il tappeto rosso tenendo Lady per mano. Intorno voci, grida, incitamento. Comprendo lo stupore di chi vede passare prima triatleti d’elite e poi chi si attarda ad infilare la treccia tra le fettucce del casco, ma io di altro non mi curo se non della mia piccola. Finisce il tappeto rosso, adesso serve concentrazione: è solo la terza volta che uso la mia Lady su strada, è sempre stata sui suoi rulli.

Seconda frazione: 20 km di bici. Eccomi in sella alla mia Lady. Vai piccola, adesso tocca a te! Sono due giri da 10 km. Wow, mi sembra di volare su questo asfalto di pianura, strabello! Sento che la strada è più morbida dei rulli e metto il cambio più duro. Mi assesto al di sotto del “limite”, intendendo per limite quella pedalata che fa sentire affaticamento ai quadricipiti. Per la prima volta vedo la misura della velocità: 30 km/h. Poco per i veri atleti, molto bene per me. Quanto mi diverto. Pure un tratto in pavè: per fortuna comparso di sorpresa dopo una curva e quindi percorso pedalando a tutta per non perdere l’equilibrio. Numerosissimi e preziosissimi gli angeli custodi con il giubbino arancione e le bandierine in mano, posti a tutti gli incroci e le rotonde per vegliare sui ciclisti e sopportare le imprecazioni degli automobilisti. Grandissimo il lavoro di questi volontari, per i quali trovo il fiato per urlare un “Grazie!”. Taglio tutte le rotonde che diventano così quasi diritte, divertentissimo. Durante il mio primo giro mi sorpassano gli atleti veri: luminose saette sfrecciano via come un sussurro. Il secondo giro arriva anche per me, e poi di nuovo la zona cambio. Attenzione nello sganciare le scarpette… ok, ci sono, ancora in piedi. In un attimo tolgo tutto e sto già correndo.

Terza frazione: 2,5 km di corsa. La sensazione di correre appena scesa dalla bici è strana: sembra di avere le gambe imballate e di essere ferma, in realtà corro come prima. Dopo un breve tratto di asfalto, ecco un morbido sentiero protetto dagli alberi. Che bel posticino tranquillo! Distende la mente, dopo la concentrazione per la bici su strada! I polpacci ringraziano l’erba e la terra bagnata. Appena fuori dal boschetto si attraversa la centrale fotovoltaica da 4 MW: wow, straganza! Che pannelloni giganti! La curiosità distoglie dalla stanchezza e dopo una curva la porta del traguardo. Ce l’ho fatta!

Sono arrivata! In 1h18’, pensavo di impiegare molto di più. Un mesetto fatto solo di rulli e tapis roulant ha dato i sui frutti. Sono contenta, contenta, contenta. Mi piomba addosso un gasamento che mi metteri a saltellare e scodinzolare. Il saluto ad un amico. Il ringraziamento all’attento e sorridente organizzatore. Ritorno dalla mia piccola: una carezza sul manubrio e un’amichevole pacca sulla sella, la ringrazio perchè è stata bravissima, la prendo per mano e ritorniamo alla base. Doccia calda e pasta party nella mensa della Vipiemme: davvero un’ottima organizzazione. Quindi le premiazioni davanti ai grandi pannelli che per l’occasione sorridono calorosi agli atleti. Come sono felice. Mi mancano le parole per descrivere la gioia provata per essere riuscita a portare a termine questa “impresa”. Con tutto quello che ho sofferto quest’anno, dopo 8 mesi senza corsa, chi l’avrebbe mai immaginato. Il mio primo pettorale del 2010. Nel solitario rientro a casa scappa qualche lacrima, ma questa volta è solo gioia, mista a un po’ di stanchezza :-) Bellissima esperienza, che lascia la voglia di riprovare.

Il podio maschile

Il podio femminile (1^ Maria Alfonsa Sella, Campionessa Italiana Ironman)

Gli organizzatori: Peperoncino e Vipiemme




Corsa: Cenate Sopra (BG), domenica 7 Novembre 2010

Nuovo questo tipo di stanchezza: i muscoli delle gambe stanno bene, solo qualche crampo all’addome dovuto probabilmente alla tensione. Gli adduttori non si fanno per nulla sentire: ufficialmente promosse le New Balance 902, categoria A2. Sono le uniche che non mi risvegliano gli adduttori, quindi d’ora in poi userò sempre queste. E quindi, domenica…

Irrinunciabile il ritorno alle origini per una non competitiva dal gusto selvatico, come piace a me, su e giù per sentieri nei boschi. Per riposare il fisico ma soprattutto la mente dopo la tensione per la gara del sabato. Una meraviglia d’autunno piovoso, di foglie d’oro su fango morbidoso, di bosco bagnato e terra profumata. Del tutto inaspettata la risposta del fisico, che chiedeva salite su cui sfogare la sua carica e sulle quali ha goduto come mai prima d’ora. Tanta pioggia. Ritrovato piacere. Alla fine sono 16 km di gustoso saliscendi in 1h35’. Che bello, sto bene. Nella solitudine del rientro a casa scappa ancora qualche lacrima, anche qui solo gioia, mista a un po’ di stanchezza :-) Alè alè, basta adesso, che c’è da tagliare la legna! Saluti Blogtrotters, buona settimana!

martedì 2 novembre 2010

Diario di ottobre e “qualcosa di grosso”




Questo è il diario di quanto svolto nel mese di ottobre appena trascorso. Di più non è proprio possibile, viste le “Giornate” da gestire. Giusto un paio di commenti: il primo è che vado avanti così perché mi sento bene; il secondo è che vorrei ritornare alle non competitive della domenica, ma sul tapis roulant gli adduttori si comportano bene, mentre sull’asfalto si fanno sentire ancora, mannaggia…


Una cartolina dall’ultimo cross training, taglio legna con sega: notare il diametro dei legni… “Avevo voglia di qualcosa di grosso”… Hihihihi! ;-) Notare anche gli occhi della gatta, silenziosa e vigile dall’alto del suo morbido cantuccio. Saluti Blogtrotters, buona settimana!