venerdì 29 ottobre 2010

Le giornate in un giorno

Uno degli aspetti più faticosi dello sport è riuscire a trovare il tempo per praticarlo: che stressanti “corse” per riuscire a ritagliarsi un’oretta! Mmmh, vediamo di limitare lo stress, altrimenti ci si ammala... Suddividiamo il giorno in giornate. Si comincia con la giornata 1: lavoro, 11 ore suddivise in 1 ora di macchina + 9 ore di timbratura + 1 ora di macchina (salvo imprevisti di traffico) nella fascia oraria 7.30 - 18.30. Finita questa, inizia la giornata 2: attività fisica, 2 ore a disposizione nella fascia oraria 19 - 21. Poi la giornata 3: presenza a casa, fascia oraria 21 - 23, cena (grazie mamma!) e collaborazione nei limiti del mio possibile. Infine la giornata 4: crollo a letto, fino a che è già domani e con la sveglia delle 6.30 si ricomincia.

Mi ritengo fortunata e sono contenta di quello che riesco a fare. Aspettando il sabato e la domenica, possibilmente senza pioggia battente! Finchè il fisico regge: arrivo a fine settimana parecchio stanca, avrei bisogno di dormire un po’ di più. Facendo sempre i conti con un sistema immunitario piuttosto deboluccio, dalla decina di forme influenzali /respiratorie l’anno (per questo ottobre siamo già a 2… e la polvere rimescolata dall’aria condizionata dell’ufficio di certo non aiuta). Quindi, evitare rigorosamente l’outdoor nella fascia oraria di freddo e smog serale, che guarda un po’ coincide con la giornata 2. Il tutto si traduce in attività indoor: tapis roulant (comoda la palestra che chiude alle 22!), rulli (comoda la bici in camera da letto!), piscina (comoda negli orari in cui è poco frequentata!). Bene, almeno il tutto comincia ad essere un po’ più comodo! Il desiderato outdoor solo nel fine settimana, quando mi rifugio tra i monti dove ci si può ancora fermare e respirare. Alè alè, avanti così, che va bene.

domenica 24 ottobre 2010

La mia Lady dorme con me


Io nel mio letto, lei sul suo rullo.

Mentre la portavo su per le scale si guardava attorno incuriosita, non capiva. È stata contenta della nuova sistemazione invernale, le è piaciuta!

A proposito, per tutti quelli che quando sentono parlare di indoor, tapis roulant e rullo cominciano con gli “uff”: chi ama le discipline di endurance conosce il significato del non sentire più lo scorrere del tempo, quindi il problema non si pone.

 

 

E il tempo non scorre nemmeno quando si taglia la legna con la sega: sono passata ai pezzi più grossi… più fatica ma più divertimento!


Saluti Blogtrotters, buona settimana!

lunedì 18 ottobre 2010

Buongiorno pioggerellina

Bianzano (BG), 17 ottobre 2010

Questo grigio tempo da maratona chiama alla corsa. Da maratona perché questa pioggerellina fitta fitta che riempie l’aria è la stessa che mi aveva fedelmente accompagnato nelle mie maratone cittadine. Il ricordo mi rallegra e parto per una corsetta su percorso saliscendi. Durante le mie orette infrasettimanali su morbido tapis roulant con le New Balance gli adduttori non si sentono finalmente più. Oggi, data l’incognita asfalto, indosso le Cumulus. Strane grosse forme costruite sotto i piedi mi rendono più difficile trovare un equilibrio: per ora mi trovo meglio con la maggiore libertà delle Nike sulla strada. Quando i muscoli me lo chiedono, termino la salita e ritorno sui miei passi. Al rientro sono una quindicina di km: sono contenta, era da tanti mesi che non percorrevo a piedi una distanza così. Dopo la piccola soddisfazione quotidiana, un po’ di sano lavoro: ma al coperto questa volta, che di pioggia ne ho presa abbastanza! Anziché la ranza (trad. ita.: falce), oggi si usa la rasga (o meglio, il rasghì, trad. ita.: seghetto). Chissà se anche questa migliora la bracciata in acqua… Altra divertente soddisfazione quotidiana, utile per scaldarsi poi vicino alla stufa. Nel frattempo risuona nei boschi intorno un insolito baccano: i cani, i loro padroni, è una battuta di caccia ai cinghiali. Meglio stare al riparo. Saluti Blogtrotters, buona settimana!


mercoledì 13 ottobre 2010

Dialogo maieutico


In pianura bussano ancora, gli adduttori. Meglio chiudere gli occhi: in realtà sto pedalando sulla Lady, eh sì sì, sono sui pedali, sì sì, non sto correndo sto pedalando, e quando pedalo funzionano i quadricipiti, sì sì, eccoli, si sono svegliati, oh sì adesso li sento, i quadricipiti. E gli altri? Chi? Boh, non mi ricordo. Presenteranno il conto il giorno dopo… Scrivere nella memoria muscolare è come incidere nella pietra. Trucchetti per cancellare uno schema motorio errato acquisito. Dai, proviamo a cambiare percorso. In salita la fatina come fa? Trallalero trallalà, ma solo per poco per ora ce la fa – ohi lallà – comunque meglio del sacco di patate. La discesa nel bosco: immagina gli zoccoli di un agile fauno dall’appoggio leggero. Ma quanti euro/lumen servono per vederci di notte? Considero una gamba, sollevata e piegata, mentre scende per appoggiare a terra: se non ci sono tensioni ai muscoli del polpaccio né ai tibiali, ossia se il piede può penzolare morbido, l’appoggio è – per la conformazione che “la Natura” gli ha dato – in avampiede (on the ball of the foot). Meglio che i muscoli lavorino per staccarsi da terra, non prima di arrivarci, a cosa servirebbe? Rieducazione motoria in stile socratico: la verità del movimento è già scritta nel corpo, vediamo di farla “venire alla luce”. Se è fatto così ci sarà un motivo. Non gli dico niente, non gli impongo niente, né rattoppi applicati né controlli pensati, gli lascio massima libertà, dialogo con lui in silenzio fino a sentirlo. Poco poco, piano piano, sussurra qualcosa. Sssh…

sabato 9 ottobre 2010

Parco gomme – fase sperimentale

Proviamo a scrivere ancora di corsa… Gomme per il running – già, ora meglio specificare quali gomme. Queste sono le scarpe da corsa che ho comprato qua e là negli ultimi mesi, seguendo solo l’intuito e le migliori offerte dei saldi. Una necessaria fase sperimentale visto come è cominciata la lunga disavventura… Dopo averle custodite per un po’, ora che ho ripreso a corricchiare le ho provate e direi che vanno tutte bene, anche se sono diverse tra loro. La scelta sarebbe in funzione del tipo di terreno e di allenamento, dei muscoli da far lavorare o riposare di più, ma per ora è soprattutto in base all’ispirazione del momento. Infatti, facendo solo un paio di uscite da 10 km a settimana su circuito pianeggiante, tendo a preferire le più leggere, che sono piatte e non hanno nessun rilievo sotto il piede tale da farmi ricordare di avere gli adduttori… i quali comunque a fine corsa si fanno risentire e mi tengono indesiderata compagnia per i giorni successivi. Buone per recuperare la naturale impostazione di appoggio. Da alternare con quelle più morbide quando i muscoli chiedono un po’ di riposo.


Mizuno Phantom Classic – very light

New Balance 902 – light

Nike Lunarglide – medium

Asics Cumulus – heavy and soft



Ho notato che l’inevitabile calo di cycling – causato dal buio sempre più in anticipo e le code in autostrada, dai frequenti fine settimana di pioggia e dalla temperatura ormai inclemente appena si sale in montagna – e soprattutto la mancanza delle lunghe salite, così salutari per i quadricipiti, hanno peggiorato la risposta degli adduttori dopo la corsetta. Sarà meglio attivare soluzioni alternative. La fase sperimentale continua... sperando sempre di poter un giorno ritornare a correre come una volta. Dopo quasi un anno. Ne avrei una gran voglia, sapete?

giovedì 7 ottobre 2010

BergamoScienza – ringraziamenti e fotografie

Bergamo, 5 ottobre 2010.
Conferenza: “La resistenza fisica e psicologica nella maratona e nell’ultramaratona”.


È stata davvero una bella serata dedicata alla corsa sulle lunghe distanze, maratona e ultramaratona. Grazie ai relatori Fulvio Massini, Enrico Arcelli e Pietro Trabucchi, con i loro interessanti interventi sugli aspetti biomeccanici, metabolici e psicologici. Grazie agli atleti Migidio Bourifa, Paola Sanna e Ivan Cudin, con le loro preziosissime testimonianze sulla maratona, sulla 100 km, sulle 24 ore e la Spartathlon. Grazie al numeroso pubblico di 500 appassionati runners: ai 350 che sono riusciti ad entrare nel teatro e agli altri 150 che hanno assistito in videoconferenza dalla struttura esterna. Grazie agli amici che hanno attivamente contribuito a far conoscere l’iniziativa al popolo di runners. Grazie all’Ordine degli Ingegneri di Bergamo e a BergamoScienza per la fiducia che mi hanno dato accogliendo questa mia proposta e permettendone la realizzazione. È stata per me una grandissima soddisfazione: riuscire a realizzare l’incontro, vedere tante persone contente. Vale per me più di un importante traguardo di corsa. Preparerò un articolo dedicato alla conferenza. Per ora ecco le prime fotografie della serata. Grazie a tutti.