sabato 24 aprile 2010

La deformazione

Cari Blogtrotters, sono passati mesi di silenzio, e così altri ne passeranno. Tutto è cominciato con un doloretto in un angolino del ginocchio sinistro… poi il male lo ha preso tutto, si è arrampicato lungo la gamba soffocando l’anca, e poi su fino alla schiena, fino là dove la sua ombra lunga oscura anche la spalla. E poi d’un tratto il male ha deciso di specchiarsi anche sull’altra metà del corpo, la destra, che segnali non aveva dato. Se prima guidare era un problema per via della frizione, ora fatico a controllare anche gli altri pedali. Povera la mia macchinina, che ora si spegne, ora sgomma, ora inchioda. Ma guidare mi serve, due ore al giorno, per andare al lavoro. Camminare è un altro problema. Il traguardo è spostarsi dall’ufficio alla mensa. E tornare indietro. Per fortuna ogni tanto mi trascino in acqua, l’unico ambiente dove riesco a spostarmi senza sofferenza. Sto pure imparando a nuotare discretamente, io che con l’acqua non ci andavo d’accordo! Mi aiuta a non affogare nel buio. Tante le persone incontrate lungo questo calvario, gli onesti e i ladri, e probabilmente tante quelle che ancora incontrerò. Chissà cosa troverò alla fine: qualcuno trova la morte, qualcuno la resurrezione. Correre è un ricordo, il più bello, vivo e doloroso di questa mia esistenza che è quasi arrivata a 30 anni. Verrà sicuramente di peggio, ne sono consapevole. Di sicuro correre è stata la cosa più bella che ho fatto, quella che mi ha regalato le emozioni più belle e che mi ha fatto sentire la mia autentica identità. E quella che mi ha fatto conoscere le persone migliori. Non so come andrà a finire, non so cosa è questa condizione né perché è venuta, non so se è un brutto scherzo oppure una brutta cosa, non so nemmeno come si chiama. Io la chiamo “deformazione”, perché è l’aspetto che ha dato alle mie gambe, con le ginocchia che si guardano e vorrebbero premere forte l’una contro l’altra, e io che non so se lasciarle fare o cercare di spingerle su. Magari prima o poi incontro qualcuno che mi dice cosa è e cosa fare, oppure magari passa da sola così come è venuta, chissà. Grazie alla mia famiglia, che mi è sempre vicino. Vorrei riuscire a trattenermi dal leggere delle vostre corse, Blogtrotters, ma ancora non ci riesco :-)Vi saluto runners, e ogni tanto ricordatevi di apprezzare quello che avete. Ciao,

Sarah

giovedì 8 aprile 2010

La candela

In questi mesi di buio, difficile tenere accesa la candela.