sabato 31 gennaio 2009

E' proprio vero

Settimana impegnativa quella appena chiusa, poco tempo per la corsa, e questo non va bene... Mi sono però arrivate le foto ufficiali della Firenze Marathon 2008: ho preso anche i file, che ho messo sfogliabili qui sotto. D'accordo, non sono proprio il massimo dell'espressione atletica, ma sono l'espressione mia: a proposito, chissà perchè continuo a ridere! E' proprio vero: quando corro sono davvero felice! Guardando queste fotografie mi sembra di rivivere le emozioni di quei momenti. E' quasi ora... di correre un'altra Maratona!

lunedì 26 gennaio 2009

La necessità aguzza l'ingegno...

Verdello (BG), 25 Gennaio 2009

Si parte con la Squadra per una breve tapasciata in pianura. Di fronte alle perplessità sulle scarpe, due pensieri: per i punti di attrito, la storica vaselina; per la caviglia vittima della pronazione, l'unica idea del mattino è tenerla in appoggio il meno possibile, ovvero aumentare la velocità. Ne nasce un nuovo divertente gioco: come direbbe Batfranca, "a tutto foo", che detto da me diventa "con tutto il foino che c'ho", tanto su una tapasciata da 17k non rischio niente, perchè non provare? 

Dopo tanto tempo su percorsi diversi, la pianura riserva nuove strane sensazioni: sull'asfalto, mi sento letteralmente buttare in avanti dagli ischio-crurali, come se esistessero solo loro; nel fango, mi pare di aggrapparmi e tirarmi in avanti, come una gatta che infila le unghie nel legno di un tronco e si tira su. E questo è quasi più divertente! Ma sarà corretta la tecnica di corsa?

Il responso del Garmin: 17k a 5'07'' (di cui sono stracontenta, perchè nel mio strapiccolo è un bell'andare, mentre voi potete anche ridere :-)  Bella esperienza, e soprattutto la caviglia ha retto! Però domenica prossima si ritorna tra boschi, salite e vigneti! ;-)
       

sabato 24 gennaio 2009

Primi segni

     Durante gli ultimi due allenamenti, questa settimana, le mie mitiche Kayano hanno dato i primi segni di cedimento. I miei gioielli argento e mimosa, che toccano il suolo solo durante le corsa, e che a riposo stanno sopra una panca di legno tutta per loro. Le uniche in grado si sorreggermi per chilomentri e chilometri, vincendo la marcata pronazione, altrimenti causa di fastidiosi problemi. Oggi, le mie mitiche Kayano 14 hanno circa 650 km: mi sembrano così giovani! A pensarci bene, però, anche le precedenti, le Nike Zoom Elite, hanno vissuto per lo stesso chilometraggio, solamente distribuito su più mesi.
  
Era fine settembre... da quando le ho indossate, le mie mitiche Kayano, tutti i problemi ai tendini dovuti a una brutta storta hanno improvvisamente taciuto, zittiti dalle solide impalcature d'argento. E ora, le dita cominciano a sentire l'asfalto, irritandosi; le caviglie ricominciano a cedere, risvegliando quella pericolosa linea che percorre tutta la gamba nel sul lato interno, passando per il ginocchio, fino a piegare verso l'anca... e questo non deve succedere!

Una scarpa dovrebbe durare 800 km, però non credo che aspetterò altre tre settimane. Ma, anzichè devastare le scarpe in questo modo, non è possibile correggere un po' il difetto d'appoggio, mitigando i problemi che comporta?

lunedì 19 gennaio 2009

Montefortiana: una splendida giornata

Monteforte d'Alpone (VR), 18 Gennaio 2009

Nuovamente con la Squadra! Come sono contenta, mi mancavano le uscite con i miei Amici, le risate, l'allegria! Sono le 6 del mattino, siamo già in viaggio e sta piovendo. La pioggia, come alla Maratona di Firenze, come all'Ultra dell'Adda, ormai non è più un problema: o la si affronta, o se è troppa si riconfigurano gli obiettivi!

Alla partenza, un saluto ai Blogtrotters e un'occhiata al cielo: ora è quieto, sembra reggere, e quindi via! Si parte per la tapasciata da 28k! Una festa, tutta quella gente, chi corre e chi cammina con lo zaino in spalla per una caminata lunga un'intera giornata! E quanta allegria, quanti sorrisi, anche dai quei simpatici signori ai ristori che mi offrono vino caldo, che proprio non posso accettare!

I rapidi sentieri tra i vigneti, con il fango che schizza fino alle ginocchia, e mi sembra di essere un piccolo roditore di campagna. Poi la salita a Castelcerino, respirando la propria fatica tra gli ulivi e gli alberi da frutto, con la vista che si perde insieme alle dolci colline nel grigio dell'umidità. 

Sulla vetta, ecco la pioggia: indosso la pettorina impermeabile presa alla Maratona di Roma, e giù! Planando come un falchetto, fino alla pianura. Ora la pioggia si fa sentire, e c'è una sola via d'uscita: è lo sbrego under the rain! (ok, fatto da me è un mini sbrego :-) I motori sono caldi, il gasamento è al massimo, si accelera! Come un trenino, dal 17° fino al 24°, all'ultima collina.

La minacciosa mulattiera, con i suoi sassi appuntiti e ricoperti di fango, impone prudenza; vorrei essere una capretta che si arrampica saltellando tra gli appoggi più sicuri! Poi l'ultima discesa, il fango mi incolla al suolo ad ogni passo, e ad ogni scarpa che strappo al sentiero, mi segue una zolla di terra! Esperienza insolita!

Di nuovo tra le case, le strade, l'ultima curva, l'arrivo. Di già? Io sono tra le stelle, ne ho ancora, c'è autonomia per altri chilometri... meglio così! La Montefortiana: 28k in 2h:49', 10km/h, nel mio piccolo sono contenta, goduta al 100%, sono felice.

Il ritrovo con la Squadra, il ristoro con gli gnocchi alla cannella, il ritorno con gli Amici. Una splendida giornata.



sabato 17 gennaio 2009

Allo specchio

Mi è capitata tra le mani questa fotografia, scattata durante le vacanze al mare, la scorsa estate. Poi, in autunno, le mezze e la Maratona. Ho trovato su Runner's World di questo mese una tabellina interessante che mette a confronto le velocità su diverse distanze e dove il giusto equilibrio tra velocità e resistenza è dato dai tempi disposti su una linea orizzontale. Ho segnato i numeri che più si avvicinano a quanto di meglio ho ottenuto in autunno.


     

Mmm, forse ho qualche chance di dare una limatina al tempo in Maratona. Qualunque altro miglioramento in velocità, conoscendomi, rimane fuori portata. Qualcosa mi dice che mi devo mettere a fare proprio quelle cose che meno mi piacciono...

1) Le ripetute. Prima o poi bisognerà pure riuscire ad afforntarle... Però, sulla stessa rivista, ho letto di una versione che mi viene quasi voglia di provare: le scale scendi-sali, o ripetute a piramide rovesciata, dove scende la distanza e cresce la velocità. L'articolo, firmato dal Maestro, riporta: "divertente e stimolante, allenamento adatto per dare una marcia in più a quei runners che pur avendo buona resistenza non hanno abbastanza determinazione e sufficienti capacità neuromuscolari per gestire i ritmi elevati. In altre parole, per i corridori che tendono a non cambiare mai passo, non si lanciano nei finali di gara e non si buttano mai nella bagarre". Caspita, rientro proprio nella descrizione! Grazie Maestro, mi ispirano, proverò, del resto si possono vedere come una modifica al simpatico progressivo infrasettimanale!

2) Le 30k piatte. Bisogna farle... Anche se sono proprio antipatiche. Non rientrano nella modalità Mezza-mode nè in quella Maratona-mode... beh, avranno anche loro un proprio mode. Non ci sono tapasciate di questa distanza, e le uscite in autonomia sono una sofferenza, prima di tutto per l'acqua: borraccia sballottante sulla schiena che mi basta solo per un'ora, circuiti brevi da ripetere con ripetute soste nell'unico baretto aperto per comprare l'acqua (del rubinetto, in un bicchiere) e risparmio i commenti che ricevo... Ma le fontane non esistono più? Mmm, ci sono solo su quella ciclabile, in Val Seriana, ogni 7 km: andrò là! E senza correre troppo piano quando si esce da sola, please!


lunedì 12 gennaio 2009

Mattinata collinare e pomeriggio con le amiche

I miei territori (BG), 11 Gennaio 2009

In mattinata, l'ultimo collinare prima della Montefortiana. Percorso Almenno-Roncola-Almenno, già raccontato poco tempo fa, questa volta un po' allungato e un po' più rilassato. Caspita, quando corro da sola vado molto tranquilla, forse pure troppo! Però davvero goduta! Temperatura piacevole: -1°C all'inizio, +5°C alla fine.

Il pomeriggio, con le amiche.
Luna, la Lupa. Spirito libero e indipendente; molto affettuosa con il branco (animale o umano), diffidente verso il mondo. Esiste una sola regola: la sua. Non tollera limiti nè costrizioni: già a 3 mesi smontò i bancali che le facevano da recinto, sfilando con i denti assi e chiodi da 10 cm che li fissavano. Per la sua libertà è pronta a combattere con tutta la sua forza.      
Joy, la Gatta. Gran signora, femmina di classe. Le regole? Le lascia fare agli umani: lei pensa ad infrangerle, con grazia, una ad una, proprio sotto gli occhi dell'umano (altrimenti che gusto c'è?). E dopo il dispetto, le fusa, come per dire "dai, stavo solo scherzando". Il suo modo di voler bene. Sostenitrice dell'approccio "se non puoi combattere, struscia sulle zampe del nemico"; con la sua amica Luna ha funzionato ;-)      
Iris, cucciola di Pastore Bergamasco. Da poco arrivata nel gruppo, da subito allegra e giocherellona, ubbidiente e amicona, socievole con tutti. Ogni giorno è una festa fatta di corse, saltelli, scodinzolate, leccate. Come volesse dire "amici, arrivo, ci sono anch'io, giochiamo?, vi voglio bene a tutti!".      


venerdì 9 gennaio 2009

Dalla sabbia alla lana

Cari Blogtrotters,

vi racconto una cosa che fa sorridere. E' da un paio di giorni che ho un po' di mal di schiena; non so perchè, saranno state forse le manovre per riuscire a montare le catene da neve (adesso però ho imparato, eh eh, e chi mi ferma più! ;-). L'altra sera era particolarmente fastidioso, sono andata a letto e non sapevo più dove girarmi. La notte, poi, ho fatto un sogno davvero buffo: camminavo su una spiaggia, non so dove, con il mio mal di schiena, ritta come un manico di scopa. Ad un certo punto incontro Luciano er Califfo: se ne stava lì sulla spiaggia, un po' come nella fotografia che che ci ha mandato per Natale. Mi dice che per il mal di schiena devo sdraiarmi sulla sabbia, perchè è calda, e con il caldo passa. Mi sdraio sulla sabbia, ed effettivamente il mal di schiena se ne va. Poi, quando la mattina sono salita in macchina per andare al lavoro, ho realizzato che era soltanto un sogno :-( Non ho trovato la sabbia, ma ho rimediato una bella canottiera di lana a maniche lunghe che, devo dire, qualcosa comunque fa. Dai, che domenica mi aspetta un bel collinare lungo in vista della Montefortiana!

Alla prossima!
Sarah

martedì 6 gennaio 2009

Cross training d'inverno

Val Ferret (Val d'Aosta), 4 Gennaio 2009

Gita in Val D'Aosta con il Gruppo di Sci di Fondo per un cross training d'inverno: una trentina di km lungo le piste della Val Ferret, gioiello del Fondo ai piedi del massiccio del Monte Bianco. La mattinata è limpida: passata Courmayeur, all'imbocco della valle danno il maestoso benvenuto il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses. La Val Ferret ha qualcosa di magico: l'ampia vallata, luogo già sacro ai Celti, il suo silenzio a tratti interrotto dal fruscio della Dora, il profumo del bosco, l'azzurro denso del suo cielo, la luce del Sole che si affaccia tra i graniti delle imponenti maestà tutte attorno. 

Temperatura di -11°, pista deserta e ancora in ombra, la tecnica da rispolverare dopo 2 anni di assenza dagli sci, ma la resistenza c'è e mi fa proseguire senza particolare fatica. Ad un tratto, insolite solitarie figure sfrecciano sulla pista, lasciando scomodi solchi sulla neve battuta: sono Runners! Si stanno allenando per il Winter Eco Trail del prossimo 17 Gennaio (ecco il link), corsa di 20k proprio sul tracciato della pista da fondo. E questo mi fa perdonare anche i solchi che inceppano la pattinata :-)  Poi la pista si illumina di Sole, i Runners scompaiono come folletti dei boschi, e dal fondo valle cominciano a risalire tranquille famigliole in spensierata vacanza. Ritorno sui miei passi: la bellezza attorno, il mio respiro, la mia fatica, per oggi non ho altro da desiderare.

venerdì 2 gennaio 2009

Grazie RW!

Infinite grazie a Runner's World per aver pubblicato tra le lettere del numero di gennaio 2009 una pagina del mio diario, dedicata ad una bella corsa in salita in una mattina d'inverno. E' sempre un grande piacere poter condividere le proprie passioni con chi è in grado di comprenderle. A proposito, riguardo agli "Appennini" e al "sognando già le mete dell'anno che verrà" (e che è ormai arrivato :-), mi riferivo all'Abetone.