domenica 29 marzo 2009

Il geco è tornato

Cenate Sotto (BG), 29 Marzo 2009

La settimana con buoni segnali dall'ora in pista e il via libera di Mr. Fisio che, dopo aver ribattezzato il mio come "soft stretching", mi ha dato dimostrazione di come si fa (ahhhia!).

La mattina con il buio dell'ora legale e il rumore della pioggia insistente sul tetto. Ma il merlo sta cantanto la primavera: ecco il segnale, è il momento di agire!
Il geco è tornato, è di nuovo libero. 22k di tosti saliscendi per boschi inzuppati, sbattendo la coda nel fango fino a farlo schizzare quasi alle orecchie. E intorno sorridevano piccoli fiori, gialli, bianchi e viola. Le gocce di pioggia come coriandoli di festa giocavano a tamburello sulla testa. Immenso piacere. Sono felice: null'altro da desiderare. Che la Corsa e la sua Musa sia, o ritorni al più presto, con Voi. Buona settimana.

mercoledì 25 marzo 2009

Carpaccio di geco ignorante

Dei momenti di buio è meglio non scrivere: quando non posso correre sto davvero male. E questo non va bene.

Timida ripresa di un'oretta, piano piano, quasi mi sembra di non ricordare più come si fa, l'asfalto fa male e allora cerco la terra, su e giù per sentierini, dolcissimi, tutti fioriti, con qualche sasso che sembra lì apposta per risvegliare un po' tutti i muscoli. Il bosco di primavera è stupendo: a terra i fiori, in alto la luce del sole tra i rami e le gemme. Molto stanca, però ora sto meglio. 

Ah, il carpaccio:
  • "Quando i muscoli sembrano due blocchi di cemento, significa che hai corso troppo a lungo nella zona della spia rossa, e hai danneggiato alcune fibre muscolari. Il cervello rallenta i muscoli per proteggerli da danni ulteriori. Il danno c'è, non ti resta che rallentare." 
  • "Bruciare i muscoli: il catabolismo proteico non è la fonte primaria di energia, ma è attivato dalla deplezione di glicogeno; in termini più semplici, quando manca una scorta sufficiente di carboidrati, l'organismo lo rileva e cerca di porvi riparo smontando i muscoli e convertendo le proteine in energia." 
  • "Il gonfiore alle gambe: l'edema muscolare (accumulo di fluidi) è causato dal danneggiamento delle miofibrille e del tessuto connettivo perimuscolare."
  • "La tecarterapia è uno strumento efficace nel trattamento delle lesioni muscolari. Stimola la velocità di macro e microciclo ematico e il drenaggio venolinfatico: la scomparsa dell'edema facilita il recupero funzionale delle fibre. In presenza di una valida neovascolarizzazione e di un idoneo apporto di ossigeno, prevalgono i processi di rigenerazione mioblastica; di contro, nel caso di insufficiente apporto di O2 prevalgono quelli cicatriziali." 
  • "E per la contrattura, pazienza e massaggio con Voltaren."
Si ringraziano le 3 F, che in ordine alfabetico diventano Mr. Fisio, il Papà e il Maestro.          

lunedì 16 marzo 2009

Due conti

           
Dato che sono ferma, mi guardo indietro e faccio due conti.

Nel 2008: 2 settimane di stop per influenza a febbraio, un mese di stop per bronchite e allergia tra aprile e maggio, un mese e mezzo di stop tra agosto e settembre per tendine infiammato, 3 settimane di stop a ottobre per influenza.

Nel 2009, guardando le cose in positivo: 3 corse a gennaio, 2 corse a febbraio, 2 corse a marzo. E qualche tapis roulant.

Correre è un lusso.

sabato 14 marzo 2009

Il Geco zoppo

Dopo una settimana di scarsa connessione alla rete, il Geco è tornato a zampettare sui soffitti dei blog. Però, è tornato zoppo. Infatti giovedì, mentre correva, si è procurato una cosiddetta contrattura all'ischio-crurale destro. Praticamente ha un motore fuori uso, avanza con andatura anserina e gran fastidio ad ogni passo che si stacca da terra, così come alla guida. Altra nuova esperienza. Quindi domani niente splendido lunghissimo tranquillo, gran peccato. Anche perchè, se quel Geco vuole arrivare a Torino, qualche lungo dovrà pur farlo, dato che l'ultimo risale al lontano 1 Febbraio. Ma può ancora farcela, adesso sta tranquillo qualche giorno così recupera, poi al via i lunghi lenti.
Buona corsa a tutti i Gechi dalle zampe buone!
         


martedì 10 marzo 2009

Lago Maggiore Half Marathon

Stresa (VB), 8 Marzo 2009

Luci e ombre di un'importante nuova esperienza incorniciata dalle montagne innevate sul blu del Lago Maggiore.

Le sensazioni. Splendida giornata limpida di sole caldo, non sembra vero di poter correre in pantaloncini e maglietta. L'aria di primavera rende tutto più allegro, lo spettacolo attorno ha colori forti: il bianco delle montagne attorno quasi abbaglia, il verde dei sontuosi parchi; lo sguardo riposa quando si rivolge alla calma blu dell'acqua con le sue piccole isole. Il Garmin c'è ma non si vede, ancora una volta non ho voglia di controllare il mio passo. La corsa procede bella, quando ad un tratto, verso il 15° km, improvvisamente, una voce dal basso dice "basta": le gambe non vogliono più andare, diventano di legno e fanno male. Oh, che succede? Che fatica diventa ogni passo, ahi! Chissà quanto sto andando piano adesso! Ma perchè? Fortuna che la Mezza finisce in fretta, tempo finale 1:46':57'', d'accordo nuovo pb, di questo sono molto contenta, ma quella crisi gli ultimi 6 km proprio non mi è piaciuta: l'idea che possa capitare in Maratona mi preoccupa molto, voglio trovarne le cause.

I numeri. Al rientro a casa interrogo i dati registrati dal silenzioso Garmin. Prima sorpresa: i primi 15 km a 4'56''. Cosa?! Non ho mai avuto numeri sotto i 5' e qualcosa! Non pensavo di essere in grado di correre per 15 km sotto l'invalicabile muro dei 5', anche di un pochettino piccolo! Questo mi rende davvero contenta, nonostante il resto. Seconda sorpresa: i successivi 5 km a 5'13'', l'ultimo ancora sotto i 5'. Beh, allora non era poi così male, per me questo è un bell'andare! Pensavo molto, ma molto peggio, da come mi sentivo bloccata! 

Le riflessioni. Ma cosa è successo? Non avevo mai provato quella brutta sensazione, quel blocco. Sarà forse che ero ancora stanca dalla Placentia Half Marathon la domenica prima, che mi ha lasciato il mal di gambe fino al venerdì? Sarà forse che sono partita troppo forte, e che d'ora in poi è meglio se mi controllo il passo? Sarà forse che la corsa era molto più tardi rispetto al solito, e che sono andata in crisi all'ora di pranzo, quando la colazione era ormai dimenticata, e che quindi quell'insolito senso di appetito alla partenza era il presagio di quello che sarebbe accaduto poi?

Mentre rifletto su quanto accaduto ad un geco piuttosto pollo, ringrazio ancora una volta gli Amici della Squadra per le bellissime avventure condivise insieme! Se non ci fosse la Squadra, non conoscerei questo fantastico mondo running, con tutte le emozioni, tutte le lezioni, e tutto quanto di più bello ci ruota attorno. E complimenti a quei razzi della Squadra e a quei fulmini dei Blogtrotters! Alla prossima!

        
        

lunedì 2 marzo 2009

Placentia Half Marathon

Piacenza, 1 Marzo 2009

Di nuovo la corsa, di nuovo la Squadra, alla Placentia Half Marathon. Le sensazioni aspettando lo sparo: non ho voglia di affrontare una corsa competitiva, non ho voglia di sentire i bisonti scalpitanti intorno. Mi concentro alla ricerca di uno spazio mio, e le voci dei bisonti pian piano calano fino a scomparire, e dal silenzio si leva un'altra voce, quella di Padre Dante nei suoi primi passi in Purgatorio, versi che più volte ho riletto negli ultimi giorni, autoincitamento per risollevare il morale:

Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;

e canterò di quel secondo regno
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.

Ma qui la morta poesì resurga,
o sante Muse, poi che vostro sono;
e qui Caliopè alquanto surga
.....

libertà va cercando, ch'è sì cara

Parole che mi accompagnano nei primi passi della corsa, poi cala il silenzio, non ci sono più pensieri, rimango sospesa in un'atmosfera ovattata senza tempo. Oggi non c'è nemmeno l'orologio. L'aria un po' umida si lascia respirare bene, e la foschia grigia sembra una copertina che protegge la città addormentata. Il risveglio dall'ovatta tra le campagne piacentine, in un'atmosfera familiare che ricorda le tapasciate nelle pianure della bassa bergamasca. Quindi l'arrivo in città, con il tabellone che segna esattamente lo stesso tempo di Verona, tre settimane fa. Rimango piacevolmente sorpresa, non me l'aspettavo, dopo la lunga pausa. Curiosamente mi sento meno stanca che a Verona, forse perchè questa volta non ho portato il peso della testa, perchè era vuota. Ma il piacere più grande è la ritrovata compagnia degli Amici della Squadra. In un clima di ospitalità emiliana, con le nonne generose di pasta e i nonni orgogliosi del Gutturnio, le risate insieme, le nuove mete da raggiungere, le torte per il compleanno. E dividere con gli Amici della Squadra il secondo giro di Gutturnio dei Colli Piacentini. Grazie, Amici! Buona settimana a tutti voi!