Locate (BG), 21 Agosto 2009Venerdì mattina, la sveglia alle 5.30. Poco dopo le 6 si spengono i lampioni, e il Geco esce dalla tana per la sua prima corsa mattutina. Alla sera, in questi giorni, è impossibile: alle 8 ci sono ancora 35 gradi, e alle 9 è già buio. Che silenzio i primi passi, nessun rumore sulla strada. Verso i campi, un paio di contadini azionano gli impianti per l'irrigazione del granoturco. Temperatura di 24 gradi, buona. Faccio fatica a correre, le tre settimane di stop si fanno sentire, però la caviglia regge bene. Poi la sorpresa, il momento più bello. Corro, davanti a me la strada, dritta dritta tra ondulati e silenziosi campi di granoturco maturo, con i loro altissimi archi d'acqua. Dalle colline all'orizzonte si alza il Sole, con le braccia aperte per abbracciarmi. Gli archi d'acqua brillano, e io continuo a correre, incontro al Sole, per saltargli in braccio e dirgli "Buongiorno!". Ora posso andare a lavorare.