venerdì 24 dicembre 2010

E siamo a Natale

Eccoci qui, siamo a Natale. Magari un po’ di riposo, dopo un periodo di lavoro fitto di impegni e senza più il tempo per zampettare sul soffitto dei blog… Sul fronte sportivo, solo bici sui rulli e piscina, la corsa è tornata proibita. Gli adduttori sono di pessimo umore e la paura di ricadere nella condizione che mi ha costretto per tutto questo 2010 è davvero tanta, per cui molta prudenza in ogni movimento. Periodo di pensieri e domande senza risposte, che non giovano nemmeno ai problemi muscolari :-) , ma anche periodo di piacevoli sorprese.

Bellissimi momenti sportivi sabato scorso, quando la neve che ricopriva anche la pianura mi ha trasmesso queste parole: All'alba il sole attraversava con i suoi tiepidi raggi bassi le vetrate della piscina, facendo luccicare l'acqua di riflessi d'oro. Poi lei mi ha guardato con i suoi occhioni scuri: "Portami fuori..." E come dirle di no... Il battesimo di Morgana sulla neve, i suoi primi solchi sul manto bianco. Prima quello compatto, sui sentieri battuti da umani passi, poi quello intatto e soffice dei prati, dal piacevole affondarvi spumoso. Morgana rispondeva felice, realizzata. Io pure, divertita dall'insolita pedalata. Morgana è la mia MTB. Non ho fotografie, ma provate ad immaginare quanto bello è stato… E ora è passata già una settimana, e siamo a Natale.

Auguri a tutti i Blogtrotters e gli amici runners,
che sia per voi un momento di serenità da trascorrere con le persone a cui volete bene.
Buon Natale

sabato 18 dicembre 2010

E vabbè

Di rientro da una trasferta di lavoro a Hong Kong: interessante conferenza, rapido giro in città e visita a Macao. Settimana senza attività sportiva, eccetto 2 corsette da 50’ sul tapis roulant dell’hotel. Sarà per la gomma del tappeto cinese, sarà per l’assenza della terapeutica bicicletta o per le 24 ore di viaggio, sia all’andata che al ritorno, seduta in aereo o sulle poltroncine degli aeroporti, fatto sta che gli adduttori si sono risvegliati e sono di nuovo in contrattura. Il che si traduce in un nuovo stop dalla corsa. E vabbè, tanto ho bici e nuoto per divertirmi. Questa volta pare sia solo uno scherzo muscolare e non l’effetto di un’infiammazione tendinea. La ricetta di Mr. Fisio: rulli, rulli, rulli. Del resto fuori fa troppo freddo per i miei muscoli e la palestra dove andavo per il tapis roulant ha improvvisamente chiuso, tenendosi comunque i soldi pagati per l’abbonamento quadrimestrale. E vabbè, ne cercherò un’altra, magari dove posso acquistare singoli ingressi. Intanto sono in compagnia delle mie amiche, Lady e l’acqua. Lady è unica: appena le salgo in sella comprende il mio stato d’animo , mi chiede cosa c’è che non va, sorride e pedalata dopo pedalata mi suggerisce la via. L’acqua non è così comunicativa, ma è imprevedibile e sa fare inaspettate sorprese, regalando strane e bellissime sensazioni di unità con essa.

Nel frattempo ho compiuto 30 anni. E vabbè, prima o poi ci tocca. Nessun effetto particolare, sarà per il fitto brulicare di pensieri che abbondano comunque per la testa. Grazie a tutti i Blogtrotters che sono passati da Facebook per farmi gli auguri, davvero gentilissimi! Ho ricevuto particolari regali dalle persone care. Un calendario del 2011 con le foto delle tigri: fosse così il modo di affrontare ciò che si incontra! Un cd di Gianna Nannini, “DREAM: solo i sogni sono veri”: dei miei sogni ci vivo, fin quasi a perdermi. Chissà se è giusto così… io dico di sì, anche se a volte capitano bruschi risvegli. Un libro di David Grossman, “Qualcuno con cui correre”: non commento, e non parla di corsa. Ho come la sensazione che questi doni siano tasselli di un puzzle da ricomporre per ritrovare qualcosa. Forse una via da seguire, forse quella stessa via lungo la quale il Geco si è incamminato, chissà.

Ecco qualche cartolina da Hong Kong per i Blogtrotters! Bye by Sarah

lunedì 6 dicembre 2010

Last minute

Variare ed improvvisare: queste le parole d’ordine nel nuovo modo di vivere l’attività sportiva. Non ho alcun programma e decido all’ultimo minuto cosa fare, rispondendo solo all’ispirazione del momento e a quello che il fisico chiede. È molto divertente così, è come una continua avventura da scoprire.

Sabato mattina un risveglio dall’aria pigra: di cosa ho voglia oggi? Non di freddo… oh sì ecco, una bella nuotata in piscina! Il sole basso di dicembre entra dalle vetrate e illumina la vasca, riscaldando l’ambiente e pure i cuori. Sull’acqua giochi di luce e riflessi dorati: che bello, sembra di essere in estate! Rientrando a casa dopo la nuotata, lo sguardo va sulla cima imbiancata dell’amico monte illuminato dal sole: quasi quasi… Ritorno sulla vetta del Linzone, come la scorsa settimana, con scarponi e bastoncini. Questa volta c’è più di mezzo metro di neve! Bellissima, morbidissima, sembra soffice panna montata grazie al fresco manto caduto nella notte. È incredibilmente divertente! La bellezza di questo paradiso rende i pensieri leggeri come i fiocchi di neve. Le parole finiscono qui, ecco qualche fotografia per rendere l’idea.


Arriva la sera. Penso di sentirmi un po’ come un pesce fuor d’acqua in discoteca… ma prevale la voglia di festeggiare Migidio Bourifa per il suo terzo titolo di Campione Italiano di Maratona, e quindi si va! Piacevole serata in compagnia di Migidio e dei suoi amici. Ecco una fotografia!


Al risveglio della domenica mattina, la schiena mi chiede per favore di evitare il freddo umido. Meglio accontentarla, facciamo indoor. Ecco allora Lady che alza lo sguardo e chiede di sgranchirsi sui rulli: come dirle di no? Però oggi è domenica, un’ora è un po’ pochino… Provata l’ora e mezza: trascorsa in un attimo nella compagnia di piacevole musica e di bei sogni che sempre mi accompagnano quando faccio le cose che più mi piacciono. Ho capito che anche indoor si possono fare gli allenamenti lunghi: è importante però avere una buona scorta d’acqua e cambiarsi la maglia ogni ora, perché quando diventa così inzuppata da poterla strizzare, diventa anche freddissima. Una asciutta e via, si riparte senza più ricordarsi di quanto fatto prima. Saluti Blogtrotters, buona settimana!

giovedì 2 dicembre 2010

Novembre: diario e novità


Questo è il diario con quanto svolto il mese di novembre. Sono contenta, mi sono divertita molto e mi sento bene. La novità è l’ingresso nel Triathlon Bergamo, squadra alla porta della quale ho osato bussare solo dopo aver completato il duathlon di Isso come amatore. Il perchè di questa scelta è semplice: è il fisico che me lo chiede, con la multidisciplina si sente meglio e la sola corsa non gli basta più. Penso inoltre che sia un’esperienza da provare per imparare il diverso approccio mentale, soprattutto per me che ho sempre vissuto del solo piacere di sforzi moderati e prolungati (cosa che continuerò naturalmente a fare :-) I primi contatti con la nuova squadra mi sono piaciuti: ho trovato persone simpatiche e persone di una particolare ricchezza umana. E sportivamente molto forti: sarà dura, ma ci piace e quindi ci proviamo lo stesso :-)

lunedì 29 novembre 2010

Primi passi sulla prima neve

Monte Linzone (BG), sabato 27 novembre 2010

Voglia di luce, voglia di bianco, voglia di neve, voglia di sole, voglia di spazi aperti e liberi, voglia di piacere e fatica. La mattina è limpida e il monte è innevato. Mi avvio per un piccolo trek sulla neve: dalla Roncola al Monte Linzone. Ai piedi gli scarponi, alle mani i bastoncini. Il sentiero è coperto di soffice neve fresca, il bacio del sole scalda il cuore, il fisico risponde bene. Come una carezza leggera il piacere che solo la salita sa regalare. Con quattro zampe si riesce a corricchiare, anche con gli scarponi. Che bello correre nella neve: il tranquillo silenzio intorno, il riappropriarsi della propria libertà, gli spazi aperti che entrano nell’animo donando la pace e il sorriso. Lungo la discesa il pensiero torna con i piedi per terra per la dovuta attenzione (qualunque sia lo sport, preferisco salire :-) Una mattinata di bianco piacere. Ecco qualche cartolina!




Bianzano (BG), domenica 28 novembre 2010

E oggi… si replica! Come dire di no a quello splendido e soffice manto bianco appena sceso dal cielo… Questa volta sulla collina di casa, e questa volta si corre! Con scarponi e bastoncini, ormai ci ho preso gusto. Una corsa un po’ monella e molto divertente, inventando sentieri insieme agli amici a 4 zampe e seguendo le reciproche orme lasciate sulla neve. Su e giù, di qua e di là, in assoluta libertà: bellissimo! Un’oretta intensa e movimentata: il fisico risponde bene, gambe e braccia sono un po’ stanche e contente. Ecco qualche cartolina! Grazie a mio papà che ha fatto le foto: così questa volta compaio anch’io! Saluti Blogtrotters, buona settimana!

giovedì 25 novembre 2010

Il Geco Maometto

Se la Montagna non va da Maometto, allora tocca a Maometto andare alla Montagna… Cosa c’è nello zainetto: il solito pizzico di incoscienza (non manca mai), pacata perseveranza e serena determinazione, la dimensione dell’eterno presente (fortuna che l’ho imparata), l’indifferenza alle figuracce (no problem, non me ne curo… alla fine arrivo anch’io, con calma, ma arrivo). Silenzio, pazienza, nessuna fretta. Cosa manca? “Un sacco di cose ancora… le cercherò lungo il percorso, c’è tanta strada da fare e c’è ancora tanto spazio nel mio zainetto.” Ma dove vai, cosa c’è su quella Montagna? “Non lo so, qualcosa dal dolce e piccante richiamo.” Ma potresti sbagliare strada e non arrivare mai alla Montagna! “E’ un viaggio che merita di essere intrapreso. Quel che sarà, sarà.” Il Geco Maometto è partito per il suo viaggio, si è messo in cammino verso la Montagna.

lunedì 22 novembre 2010

Divertimento allo stato brado

Dopo gli ultimi acquisti per inaugurare con “grip” la stagione in arrivo, io e la mia amica Morgana decidiamo di uscire insieme per il rodaggio delle nuove gomme. Morgana monta Ritchey Z-Max Evolution, io monto La Sportiva Lynx.

Wow, Morgana, che bella che sei così! Piove, non ci interessa. Bastano un paio di pedalate per sentire Morgana riappropriarsi della sua vera identità wild inside e avanzare sicura nelle pozzanghere sull’asfalto. Ecco finalmente la nostra strada sterrata: Morgana si aggrappa sicura con gli artigli nel fango e gira libera e felice. Il fango schizza dappertutto, è divertente! Arriviamo alla nostra nuova palestra: un grande prato con l’erba alta, inzuppata di pioggia. Adesso capisco cosa è una MTB! Divertimento allo stato brado! Nuova sensazione, diversa e bellissima. Un’oretta di dure pedalate avanti e indietro nell’erba alta. Fortuna che non mi vede nessuno, chissà cosa potrebbero pensare… Rientro alla base coperta di fango dai piedi al casco. Gomme Ritchey, perfette! Altra preziosa dritta del ciclista del negozio di fiducia (Bruno Viscardi di Almè, BG). Ora un rapido rodaggio delle Lynx: giusto una mezz’oretta di corsa, per sentirle inzupparsi d’acqua, infilare gli artigli nel fango e tenere presa sicura sui sassi bagnati e scivolosi. Approvate!

Un grigio pomeriggio colorato da uno strano entusiasmo che nemmeno io so spiegarmi, nella silenziosa solitudine della pioggia di novembre. Non ho fotografie perché con tutta l’acqua e il fango ho preferito non portare il cellulare… Spero che il titolo del post vi abbia reso l’idea della bella nuova sensazione :-) Vi saluto Blogtrotters, buona settimana!

Ritchey Z-Max Evolution

La Sportiva Lynx

martedì 16 novembre 2010

Il Geco è tornato

Cologno al Serio (BG), 14 novembre 2010

Il mattino è grigio e umido, pioviggina. Esco con l’obiettivo di andarmi a riprendere la distanza dei 21 km. Non competitiva a Cologno al Serio, paese nella pianura bergamasca. Sempre piacevolmente allegro il clima tra i podisti “tapascioni”, anche se la maggior parte degli amici oggi non c’è perchè in trasferta per i numerosi appuntamenti di questa domenica, mezze o maratone. Ai piedi le A2 (New Balance 902), le uniche che per ora riesco a indossare: ho provato alcune A3 (Asics Cumulus e Nike Lunarglide), ma il “supporto” sotto l’arco plantare mi risveglia gli adduttori… ed è sempre bene “non svegliare il can che dorme”. Parto quindi a passo prudente.

L’asfalto è ancora troppo duro, preferisco lo sterrato; per fortuna che arriva presto il lungo-fiume, con la sua terra chiara e compatta mista a ghiaietto fine. Un’amichevole chiacchierata con Gregorio Zucchinali, che mi racconta della sua recente trasferta a Gibilterra con la Nazionale per i Mondiali di 100 km. Mi dispiace per i ragazzi, chissà quanto hanno sofferto. Ma mi dispiace soprattutto per Giorgio Calcaterra, spero davvero che possa presto tornare a correre libero, con quell’espressione serena sul viso che lo ha sempre contraddistinto in tutte le sue 100 km! Saluto Gregorio e allungo il passo.

Le gambe rispondono bene, gli adduttori non si fanno sentire. Per qualche km seguo “una lepre” che corre ad un buon ritmo abbastanza sostenuto. Le zampe rispondono bene: è importante lasciarle atterrare sempre morbide al suolo, se sono rigide “sentono” il colpo. Che ridere, le battute dei podisti… Uno mi dice che le donne non possono superare gli uomini… gli rispondo un “Forza!” e proseguo sulla mia strada. Un altro mi chiede dove scappo e si mette a miagolare come il gatto… mi viene troppo da ridere e scappo via davvero! Gli ultimi km sono sentieri tra i campi, tremendamente fangosi dopo tutte queste piogge. Dopo i primi vani tentativi di risparmiare alla scarpe l’ennesima lavatrice, ci rinuncio e procedo facendo attenzione a non perdere l’equilibrio. Ecco finalmente il paese e l’arrivo: 21 km in 1h48’.

Sono contenta, mi sono ripresa la distanza. Tra l’altro, in un tempo migliore delle aspettative. L’ultima volta che ho corso 21 km era il mese di gennaio: vi lascio immaginare la soddisfazione di arrivare, con la consapevolezza di poterlo fare ancora. Dopo 11 mesi. Adesso me lo posso dire: il Geco è tornato. Ma non è più il Geco di prima: ora altri stimoli svolazzano tra i suoi pensieri. Alcuni più variegati, altri più selvatici. Ma una mezza, se vuole, può ancora correrla! Ciao Blogtrotters, il Geco vi saluta e vi augura una buona settimana!

lunedì 8 novembre 2010

1° Duathlon Sprint Eco Race

Duathlon: Isso (BG), 6 Novembre 2010

Manifestazione alla sua prima edizione e organizzata da Matteo Annovazzi: triatleta bergamasco, Campione Italiano di Ironman, atleta del team Peperoncino e lavoratore della Vipiemme, azienda bergamasca che produce pannelli solari (da cui il nome “Eco” Race). Gara valevole per il rank 2011 degli atleti elite, ma aperta anche agli amatori. Distanza sprint: 5 km di corsa, 20 km in bici, 2,5 km di corsa.

Ci ho pensato un po’. La decisione di provarci dopo la “simulazione” del sabato precedente, in cui ero riuscita a completare le tre frazioni in meno di due ore, il tempo limite per la gara. Alè alè, c’è sempre una prima volta e soprattutto c’è sempre da imparare! E così, con una buona dose di timore e una di incoscienza, mi ritrovo il venerdì sera alla presentazione della gara e dei top atleti. Che ambiente frizzante! Un piacere fare la conoscenza di Matteo Annovazzi, ragazzo dallo sguardo attento e dal sorriso rassicurante, di fronte al quale si avverte qualcosa di umanamente intenso: dev’essere anche questo che lo rende un grande atleta e che fa sì che tutti i suoi numerosissimi amici gli vogliano un gran bene.


Poche ore di sonno la notte prima del “gran giorno”, la tensione è parecchia. Tutt’intorno triatleti seri. Sorrido della mia incoscienza, voglio provarci. Ritirati i pettorali (il mio e quello di Lady – la mia bici da corsa), mi incammino verso la zona cambio. Tengo per mano la mia Lady come se accompagnassi una bambina al suo primo giorno di scuola. La sistemo nel posticino assegnato e le metto vicino tutto quello che servirà. Chiedo ad una gentile giudice di gara quali sono le regole del gioco: ok, memorizzate. Un comodo pullman porta gli atleti nel paese vicino, alla partenza della prima frazione di corsa. Partono gli atleti tesserati; dopo alcuni minuti gli atleti amatori, tra i quali ci sono anch’io.

Prima frazione: 5 km di corsa. Intorno il silenzio dei campi, alle gambe il ritrovato piacere della corsa, dopo tanti mesi di sofferenza. Alzando gli occhi al cielo, ecco di nuovo il volo della gru dalle grandi ali blu, che ora ha la coda della fenice, fatta di tante treccine gialle che ardono di fiamme vivaci. Per il mio piccolo motore diesel che tanto impiega per scaldarsi e andare a regime é un progressivo da 5’ a 4’30’’, come immaginato. In un attimo è già la zona cambio. Indosso pantaloncini imbottiti (altrimenti là sotto son dolori…), maglia del completo da sci di fondo (perfetta antivento e più economica dell’abbigliamento per ciclisti!), casco, guanti, scarpette da cenerentola, e via! Corricchio lungo il tappeto rosso tenendo Lady per mano. Intorno voci, grida, incitamento. Comprendo lo stupore di chi vede passare prima triatleti d’elite e poi chi si attarda ad infilare la treccia tra le fettucce del casco, ma io di altro non mi curo se non della mia piccola. Finisce il tappeto rosso, adesso serve concentrazione: è solo la terza volta che uso la mia Lady su strada, è sempre stata sui suoi rulli.

Seconda frazione: 20 km di bici. Eccomi in sella alla mia Lady. Vai piccola, adesso tocca a te! Sono due giri da 10 km. Wow, mi sembra di volare su questo asfalto di pianura, strabello! Sento che la strada è più morbida dei rulli e metto il cambio più duro. Mi assesto al di sotto del “limite”, intendendo per limite quella pedalata che fa sentire affaticamento ai quadricipiti. Per la prima volta vedo la misura della velocità: 30 km/h. Poco per i veri atleti, molto bene per me. Quanto mi diverto. Pure un tratto in pavè: per fortuna comparso di sorpresa dopo una curva e quindi percorso pedalando a tutta per non perdere l’equilibrio. Numerosissimi e preziosissimi gli angeli custodi con il giubbino arancione e le bandierine in mano, posti a tutti gli incroci e le rotonde per vegliare sui ciclisti e sopportare le imprecazioni degli automobilisti. Grandissimo il lavoro di questi volontari, per i quali trovo il fiato per urlare un “Grazie!”. Taglio tutte le rotonde che diventano così quasi diritte, divertentissimo. Durante il mio primo giro mi sorpassano gli atleti veri: luminose saette sfrecciano via come un sussurro. Il secondo giro arriva anche per me, e poi di nuovo la zona cambio. Attenzione nello sganciare le scarpette… ok, ci sono, ancora in piedi. In un attimo tolgo tutto e sto già correndo.

Terza frazione: 2,5 km di corsa. La sensazione di correre appena scesa dalla bici è strana: sembra di avere le gambe imballate e di essere ferma, in realtà corro come prima. Dopo un breve tratto di asfalto, ecco un morbido sentiero protetto dagli alberi. Che bel posticino tranquillo! Distende la mente, dopo la concentrazione per la bici su strada! I polpacci ringraziano l’erba e la terra bagnata. Appena fuori dal boschetto si attraversa la centrale fotovoltaica da 4 MW: wow, straganza! Che pannelloni giganti! La curiosità distoglie dalla stanchezza e dopo una curva la porta del traguardo. Ce l’ho fatta!

Sono arrivata! In 1h18’, pensavo di impiegare molto di più. Un mesetto fatto solo di rulli e tapis roulant ha dato i sui frutti. Sono contenta, contenta, contenta. Mi piomba addosso un gasamento che mi metteri a saltellare e scodinzolare. Il saluto ad un amico. Il ringraziamento all’attento e sorridente organizzatore. Ritorno dalla mia piccola: una carezza sul manubrio e un’amichevole pacca sulla sella, la ringrazio perchè è stata bravissima, la prendo per mano e ritorniamo alla base. Doccia calda e pasta party nella mensa della Vipiemme: davvero un’ottima organizzazione. Quindi le premiazioni davanti ai grandi pannelli che per l’occasione sorridono calorosi agli atleti. Come sono felice. Mi mancano le parole per descrivere la gioia provata per essere riuscita a portare a termine questa “impresa”. Con tutto quello che ho sofferto quest’anno, dopo 8 mesi senza corsa, chi l’avrebbe mai immaginato. Il mio primo pettorale del 2010. Nel solitario rientro a casa scappa qualche lacrima, ma questa volta è solo gioia, mista a un po’ di stanchezza :-) Bellissima esperienza, che lascia la voglia di riprovare.

Il podio maschile

Il podio femminile (1^ Maria Alfonsa Sella, Campionessa Italiana Ironman)

Gli organizzatori: Peperoncino e Vipiemme




Corsa: Cenate Sopra (BG), domenica 7 Novembre 2010

Nuovo questo tipo di stanchezza: i muscoli delle gambe stanno bene, solo qualche crampo all’addome dovuto probabilmente alla tensione. Gli adduttori non si fanno per nulla sentire: ufficialmente promosse le New Balance 902, categoria A2. Sono le uniche che non mi risvegliano gli adduttori, quindi d’ora in poi userò sempre queste. E quindi, domenica…

Irrinunciabile il ritorno alle origini per una non competitiva dal gusto selvatico, come piace a me, su e giù per sentieri nei boschi. Per riposare il fisico ma soprattutto la mente dopo la tensione per la gara del sabato. Una meraviglia d’autunno piovoso, di foglie d’oro su fango morbidoso, di bosco bagnato e terra profumata. Del tutto inaspettata la risposta del fisico, che chiedeva salite su cui sfogare la sua carica e sulle quali ha goduto come mai prima d’ora. Tanta pioggia. Ritrovato piacere. Alla fine sono 16 km di gustoso saliscendi in 1h35’. Che bello, sto bene. Nella solitudine del rientro a casa scappa ancora qualche lacrima, anche qui solo gioia, mista a un po’ di stanchezza :-) Alè alè, basta adesso, che c’è da tagliare la legna! Saluti Blogtrotters, buona settimana!

martedì 2 novembre 2010

Diario di ottobre e “qualcosa di grosso”




Questo è il diario di quanto svolto nel mese di ottobre appena trascorso. Di più non è proprio possibile, viste le “Giornate” da gestire. Giusto un paio di commenti: il primo è che vado avanti così perché mi sento bene; il secondo è che vorrei ritornare alle non competitive della domenica, ma sul tapis roulant gli adduttori si comportano bene, mentre sull’asfalto si fanno sentire ancora, mannaggia…


Una cartolina dall’ultimo cross training, taglio legna con sega: notare il diametro dei legni… “Avevo voglia di qualcosa di grosso”… Hihihihi! ;-) Notare anche gli occhi della gatta, silenziosa e vigile dall’alto del suo morbido cantuccio. Saluti Blogtrotters, buona settimana!

venerdì 29 ottobre 2010

Le giornate in un giorno

Uno degli aspetti più faticosi dello sport è riuscire a trovare il tempo per praticarlo: che stressanti “corse” per riuscire a ritagliarsi un’oretta! Mmmh, vediamo di limitare lo stress, altrimenti ci si ammala... Suddividiamo il giorno in giornate. Si comincia con la giornata 1: lavoro, 11 ore suddivise in 1 ora di macchina + 9 ore di timbratura + 1 ora di macchina (salvo imprevisti di traffico) nella fascia oraria 7.30 - 18.30. Finita questa, inizia la giornata 2: attività fisica, 2 ore a disposizione nella fascia oraria 19 - 21. Poi la giornata 3: presenza a casa, fascia oraria 21 - 23, cena (grazie mamma!) e collaborazione nei limiti del mio possibile. Infine la giornata 4: crollo a letto, fino a che è già domani e con la sveglia delle 6.30 si ricomincia.

Mi ritengo fortunata e sono contenta di quello che riesco a fare. Aspettando il sabato e la domenica, possibilmente senza pioggia battente! Finchè il fisico regge: arrivo a fine settimana parecchio stanca, avrei bisogno di dormire un po’ di più. Facendo sempre i conti con un sistema immunitario piuttosto deboluccio, dalla decina di forme influenzali /respiratorie l’anno (per questo ottobre siamo già a 2… e la polvere rimescolata dall’aria condizionata dell’ufficio di certo non aiuta). Quindi, evitare rigorosamente l’outdoor nella fascia oraria di freddo e smog serale, che guarda un po’ coincide con la giornata 2. Il tutto si traduce in attività indoor: tapis roulant (comoda la palestra che chiude alle 22!), rulli (comoda la bici in camera da letto!), piscina (comoda negli orari in cui è poco frequentata!). Bene, almeno il tutto comincia ad essere un po’ più comodo! Il desiderato outdoor solo nel fine settimana, quando mi rifugio tra i monti dove ci si può ancora fermare e respirare. Alè alè, avanti così, che va bene.

domenica 24 ottobre 2010

La mia Lady dorme con me


Io nel mio letto, lei sul suo rullo.

Mentre la portavo su per le scale si guardava attorno incuriosita, non capiva. È stata contenta della nuova sistemazione invernale, le è piaciuta!

A proposito, per tutti quelli che quando sentono parlare di indoor, tapis roulant e rullo cominciano con gli “uff”: chi ama le discipline di endurance conosce il significato del non sentire più lo scorrere del tempo, quindi il problema non si pone.

 

 

E il tempo non scorre nemmeno quando si taglia la legna con la sega: sono passata ai pezzi più grossi… più fatica ma più divertimento!


Saluti Blogtrotters, buona settimana!

lunedì 18 ottobre 2010

Buongiorno pioggerellina

Bianzano (BG), 17 ottobre 2010

Questo grigio tempo da maratona chiama alla corsa. Da maratona perché questa pioggerellina fitta fitta che riempie l’aria è la stessa che mi aveva fedelmente accompagnato nelle mie maratone cittadine. Il ricordo mi rallegra e parto per una corsetta su percorso saliscendi. Durante le mie orette infrasettimanali su morbido tapis roulant con le New Balance gli adduttori non si sentono finalmente più. Oggi, data l’incognita asfalto, indosso le Cumulus. Strane grosse forme costruite sotto i piedi mi rendono più difficile trovare un equilibrio: per ora mi trovo meglio con la maggiore libertà delle Nike sulla strada. Quando i muscoli me lo chiedono, termino la salita e ritorno sui miei passi. Al rientro sono una quindicina di km: sono contenta, era da tanti mesi che non percorrevo a piedi una distanza così. Dopo la piccola soddisfazione quotidiana, un po’ di sano lavoro: ma al coperto questa volta, che di pioggia ne ho presa abbastanza! Anziché la ranza (trad. ita.: falce), oggi si usa la rasga (o meglio, il rasghì, trad. ita.: seghetto). Chissà se anche questa migliora la bracciata in acqua… Altra divertente soddisfazione quotidiana, utile per scaldarsi poi vicino alla stufa. Nel frattempo risuona nei boschi intorno un insolito baccano: i cani, i loro padroni, è una battuta di caccia ai cinghiali. Meglio stare al riparo. Saluti Blogtrotters, buona settimana!


mercoledì 13 ottobre 2010

Dialogo maieutico


In pianura bussano ancora, gli adduttori. Meglio chiudere gli occhi: in realtà sto pedalando sulla Lady, eh sì sì, sono sui pedali, sì sì, non sto correndo sto pedalando, e quando pedalo funzionano i quadricipiti, sì sì, eccoli, si sono svegliati, oh sì adesso li sento, i quadricipiti. E gli altri? Chi? Boh, non mi ricordo. Presenteranno il conto il giorno dopo… Scrivere nella memoria muscolare è come incidere nella pietra. Trucchetti per cancellare uno schema motorio errato acquisito. Dai, proviamo a cambiare percorso. In salita la fatina come fa? Trallalero trallalà, ma solo per poco per ora ce la fa – ohi lallà – comunque meglio del sacco di patate. La discesa nel bosco: immagina gli zoccoli di un agile fauno dall’appoggio leggero. Ma quanti euro/lumen servono per vederci di notte? Considero una gamba, sollevata e piegata, mentre scende per appoggiare a terra: se non ci sono tensioni ai muscoli del polpaccio né ai tibiali, ossia se il piede può penzolare morbido, l’appoggio è – per la conformazione che “la Natura” gli ha dato – in avampiede (on the ball of the foot). Meglio che i muscoli lavorino per staccarsi da terra, non prima di arrivarci, a cosa servirebbe? Rieducazione motoria in stile socratico: la verità del movimento è già scritta nel corpo, vediamo di farla “venire alla luce”. Se è fatto così ci sarà un motivo. Non gli dico niente, non gli impongo niente, né rattoppi applicati né controlli pensati, gli lascio massima libertà, dialogo con lui in silenzio fino a sentirlo. Poco poco, piano piano, sussurra qualcosa. Sssh…

sabato 9 ottobre 2010

Parco gomme – fase sperimentale

Proviamo a scrivere ancora di corsa… Gomme per il running – già, ora meglio specificare quali gomme. Queste sono le scarpe da corsa che ho comprato qua e là negli ultimi mesi, seguendo solo l’intuito e le migliori offerte dei saldi. Una necessaria fase sperimentale visto come è cominciata la lunga disavventura… Dopo averle custodite per un po’, ora che ho ripreso a corricchiare le ho provate e direi che vanno tutte bene, anche se sono diverse tra loro. La scelta sarebbe in funzione del tipo di terreno e di allenamento, dei muscoli da far lavorare o riposare di più, ma per ora è soprattutto in base all’ispirazione del momento. Infatti, facendo solo un paio di uscite da 10 km a settimana su circuito pianeggiante, tendo a preferire le più leggere, che sono piatte e non hanno nessun rilievo sotto il piede tale da farmi ricordare di avere gli adduttori… i quali comunque a fine corsa si fanno risentire e mi tengono indesiderata compagnia per i giorni successivi. Buone per recuperare la naturale impostazione di appoggio. Da alternare con quelle più morbide quando i muscoli chiedono un po’ di riposo.


Mizuno Phantom Classic – very light

New Balance 902 – light

Nike Lunarglide – medium

Asics Cumulus – heavy and soft



Ho notato che l’inevitabile calo di cycling – causato dal buio sempre più in anticipo e le code in autostrada, dai frequenti fine settimana di pioggia e dalla temperatura ormai inclemente appena si sale in montagna – e soprattutto la mancanza delle lunghe salite, così salutari per i quadricipiti, hanno peggiorato la risposta degli adduttori dopo la corsetta. Sarà meglio attivare soluzioni alternative. La fase sperimentale continua... sperando sempre di poter un giorno ritornare a correre come una volta. Dopo quasi un anno. Ne avrei una gran voglia, sapete?

giovedì 7 ottobre 2010

BergamoScienza – ringraziamenti e fotografie

Bergamo, 5 ottobre 2010.
Conferenza: “La resistenza fisica e psicologica nella maratona e nell’ultramaratona”.


È stata davvero una bella serata dedicata alla corsa sulle lunghe distanze, maratona e ultramaratona. Grazie ai relatori Fulvio Massini, Enrico Arcelli e Pietro Trabucchi, con i loro interessanti interventi sugli aspetti biomeccanici, metabolici e psicologici. Grazie agli atleti Migidio Bourifa, Paola Sanna e Ivan Cudin, con le loro preziosissime testimonianze sulla maratona, sulla 100 km, sulle 24 ore e la Spartathlon. Grazie al numeroso pubblico di 500 appassionati runners: ai 350 che sono riusciti ad entrare nel teatro e agli altri 150 che hanno assistito in videoconferenza dalla struttura esterna. Grazie agli amici che hanno attivamente contribuito a far conoscere l’iniziativa al popolo di runners. Grazie all’Ordine degli Ingegneri di Bergamo e a BergamoScienza per la fiducia che mi hanno dato accogliendo questa mia proposta e permettendone la realizzazione. È stata per me una grandissima soddisfazione: riuscire a realizzare l’incontro, vedere tante persone contente. Vale per me più di un importante traguardo di corsa. Preparerò un articolo dedicato alla conferenza. Per ora ecco le prime fotografie della serata. Grazie a tutti.

giovedì 30 settembre 2010

lunedì 27 settembre 2010

Le imprese dei grandi e il ritorno alle origini

Intense le emozioni sportive di questo fine settimana. Si comincia il venerdì sera: un’occhiata alla classifica della Spartathlon prima di andare a letto, Ivan Cudin è primo dopo oltre 140 km, grandissimo… Nella notte un sogno premonitore mi sveglia bruscamente: sono da poco passate le 5, la sensazione è la certezza che è arrivato e cha ha vinto. Accendo il pc ed ecco la conferma: Ivan Cudin ha vinto la Spartathlon! Immenso Ivan! A lui gli onori tra gli dei dell’ultramaratona mondiale.


Altra bellissima notizia giunge domenica dal mondo triathlon: il triatleta bergamasco Matteo Annovazzi ha vinto l’Ironman dell’Isola d’Elba, conquistando per il secondo anno consecutivo il titolo di Campione Italiano Ironman. Grandissimo Matteo! E come dice il suo fan club: “Tutti pazzi per Annovazzi!”


Due mondi lontani e affascinanti. Tutta la mia stima e la mia ammirazione di fronte alle imprese dei grandi.


Per quel che riguarda me, fine settimana di ritorno alle origini. Particolare il sabato in piscina: complici forse le recenti emozioni nel risveglio di schemi mentali da tempo sopiti, la nuotata mi regala la sensazione dell’eterno presente, fino ad ora avvertita solo in corsa. Mi fermo per dare un occhio all’orologio: mentre il mio tempo si è fermato, cullato dai rumori ovattati dall’acqua, sono trascorsi 75’. È ora di uscire, con la piacevole consapevolezza che si può nuotare più a lungo.

Domenica in montagna con Morgana, la MTB. Partendo dalla casa nel bosco, voglio arrivare sulla montagna di fronte: scendo a valle, seguo il torrente e poi risalgo, fino alla cima (per chi conosce la bergamasca Val Cavallina: dai prati di Bianzano, 600 m slm, discesa verso Gaverina e Casazza, 349 m slm, quindi ciclabile del Cherio fino a Grone, 388 m slm, e da qui la salita ai Colli di San Fermo, traguardo il piazzale della Virgo Fidelis, 1200 m slm – e ritorno alla base sullo stesso percorso). Una gran fatica i primi tornanti in salita, che la bellezza del paesaggio lassù fa presto dimenticare. La discesa mi sembra più ripida del solito… vedo un cartello “attenzione pendenza 18%” e capisco perché facevo così fatica a salire! Il rientro a casa, gli amici a 4 zampe, il pranzo cotto sulla stufa… Sono proprio contenta! Ecco qualche cartolina! Saluti Blogtrotters, buona settimana!

giovedì 23 settembre 2010

Un pensiero per i grandi

Notevole il carico di lavoro al rientro della trasferta asiatica, con poco tempo da dedicare all’attività sportiva, e altrettanto si prevede per le prossime due settimane. Nel frattempo, di fronte al fine settimana che si avvicina, il mio pensiero è per i grandi atleti, uomini lavoratori, che si apprestano ad affrontare grandi imprese: chi una lunga corsa di 246 km nella storia, la Spartathlon, chi l’Ironman dell’Isola d’Elba, campionato italiano. I miei più grandi auguri, con tutta la mia stima e la mia ammirazione.


lunedì 20 settembre 2010

Il mio primo viaggio in Asia

Bangkok, Tailandia - la conferenza:



Bangkok, Tailandia - la visita alla città:



Una giornata a Singapore:

venerdì 17 settembre 2010

Lady e Morgana

Appena rientrata dalla trasferta di lavoro in Asia: prima a Bangkok, Tailandia, e poi a Singapore. Una bellissima esperienza professionale, culturale e umana, la cui ricchezza mi richiede un po’ di tempo per riordinare sensazioni e immagini.

Dal punto di vista sportivo, ho approfittato delle palestre che ho trovato negli hotel per qualche ora di corsa su tapis roulant. Buone sensazioni: le gambe cominciano finalmente a capire come funzionare! Ma la novità al rientro in Italia: la mia Lady è pronta! Sono andata subito a prenderla… :-)

La mia Lady


Eccole tutte e due insieme, Lady Carraro e Morgana Sintesi, con la loro carta di identità!


Lady

Nome: Lady
Cognome: Carraro
Categoria: bici da corsa, BDC
Modello: Carraro 915
Nascita: settembre 2010
Motto: street whisper

Morgana

Nome: Morgana
Cognome: Sintesi
Categoria: mountain bike, MTB
Modello: Sintesi 707
Nascita: giugno 2010
Motto: wild inside


Lady vuole pure le scarpette da Cenerentola… speriamo di essere all’altezza di portarle! Morgana è contenta, sicura che ora potrà finalmente dedicarsi ai percorsi un po’ più selvatici. Ora si può scegliere: non resta che pedalare! E correre... E nuotare... Bye by Sarah ;-)

lunedì 6 settembre 2010

Nuoto, bici e… corsetta!

Sono contenta! Attive e positive le ultime tre settimane, importantissimo passo verso il recupero dell’equilibrio posturale. Tante belle novità: la prima è che sono riuscita a fare due corsette! La prima da 6 km e la seconda da 8 km: devo essere molto cauta perché gli adduttori sono lì lì per farsi sentire e le anche e la schiena non sono più abituate a tutti quegli “urti” passo dopo passo, ma qualcosa mi dice che questa è la strada giusta per il recupero. Molto particolari tutte quelle sensazioni che ho avvertito compiendo questo gesto, dopo tanti mesi di stop. Altra bella notizia è che per curiosità ho misurato quanto percorro a nuoto durante la mia ora in piscina: 35’’ per ogni vasca da 25 m portano a 2,5 km… bene! Vorrei però riuscire a fare 30’’ per vasca… Curioso è che ora anche nuotando il tempo è fermo, come lo era quando correvo e come lo è tutt’ora in bici: 60’ continui in compagnia dei miei pensieri e le piastrelle azzurre non le vedo nemmeno più! Ho scoperto poi che il nuoto è un ottimo allenamento per la falce, e viceversa: quanta erba ho tagliato! E quanto mi sono divertita! Anche se è difficile farlo capire! :-) Le uscite in bici continuano a darmi bellissime soddisfazioni, ma questo ve l’ho già raccontato e non è più una novità! Il fisico mi chiede di continuare con la multi-disciplina perché si sente gran bene così… nuovi stimolanti obiettivi all’orizzonte! :-)


Non è mia abitudine postare il resoconto degli allenamenti svolti, ma questa volta faccio un’eccezione per ringraziare la multi-disciplina che mi ha permesso di ricominciare a corricchiare e soprattutto di sentirmi bene, nel corpo e nell’animo. Ora mi fermo per un po’ perché parto per un’importante trasferta di lavoro in Asia, riprenderò al rientro.

          

La cartolina della settimana dall’ultima uscita con la bici. Penso che sarà anche l’ultima della stagione in quota perché appena sopra i 1000 m slm c’erano già le nebbie: brutte, umide e fredde! Chissà cosa avevano queste mucche da guardare… chissà cosa pensavano!

Arrivederci Blogtrotters, alla prossima!

venerdì 27 agosto 2010

Il vero sport bergamasco

Gli scontri per la tessera del tifoso… puah, che schifo. Notizia che lascia un’ immagine negativa di Bergamo. E siccome in questo Paese l’informazione sportiva coincide con l’informazione calcistica, o pseudo tale, è bene utilizzare i mezzi a disposizione per informare su cosa è il vero sport bergamasco, fatto del silenzio, della fatica e delle vittorie dei suoi protagonisti. Riporto di seguito due bellissime notizie che riguardano recenti vittorie di veri sportivi bergamaschi.

Matteo Annovazzi, il triatleta bergamasco già Campione Italiano in carica di Ironman (Elba 2009), ha vinto anche il Campionato Italiano di Triathlon Lungo, che si è svolto a Bellagio sabato scorso, 21 agosto. Terzo dopo la frazione in acqua (4 km in 47’29’’), miglior parziale in bici (120 km in 3h23’47’’), suo punto di forza la corsa (30 km in 1h54’03’’): ha tagliato il traguardo in 6h05’19’’, distanziando il secondo di 11’. Come dice il suo fan club: “Tutti pazzi per Annovazzi!”

     

Matteo Annovazzi

Marzio Deho, il famoso biker bergamasco con un gran numero di vittorie in curriculum, ha vinto anche la prima edizione del “Mongolia Bike Challenge”, gara a tappe in mountain bike che si è svolta nelle lontane terre della Mongolia dal 10 al 20 agosto: 10 tappe, 1.400 km, 14.000 metri di dislivello… Grande Deho! Se volete rivedere immagini e video delle tappe e cominciare a sognare, sito web www.mongoliabikechallenge.com/it (davvero bellissimo!).

     
Marzio Deho

Per la corsa riporto solo alcuni nomi di grandi atleti bergamaschi, il resto lo conoscete: per questa disciplina voi Blogtrotters siete informatissimi! In ordine di “distanza”: Marta Milani, Migidio Bourifa, Paola Sanna – 3 bellissime testimonianze che vanno dalla 4x100, alla Maratona, all’Ultramaratona. Questo è il vero sport bergamasco, il giusto esempio per le migliaia di sportivi che si dedicano come amatori nelle varie discipline!

Marta Milani

Migidio Bourifa

Paola Sanna

martedì 24 agosto 2010

Una simpatica abbronzatura

Altra settimana positiva. Nuove piccole scoperte nel nuoto: occhialini nuovi e “molletta” sul naso… e via! Si va senza più doversi fermare! Certo che nelle corsie a fianco sfrecciano certi siluri… beh ci credo, con quelle spalle! Qualcuno prova la muta, sono quelli del triathlon. Qualche dritta sul movimento delle braccia fa raccogliere più acqua ma anche più fatica, però sento lavorare bene la schiena a livello dorsale. Quanto mi diverto a sperimentare! Che daga dét! (trad. ita: “darci dentro”). Poi torno a casa “piatta” e crollo a letto…

Traguardo ciclistico è la salita al Monte Avaro, tra le montagne bergamasche: da San Pellegrino Terme (358 m slm) ai Piani dell’Avaro (1700 m slm), percorrendo la ciclabile della Val Brembana e poi la strada che si arrampica tra i paesi montani di Averara, Santa Brigida, Cusio, fino a diventare sentiero sterrato che porta al rifugio dell’Avaro. Secondo me questo monte si chiama così perché non lascia un attimo di respiro: una salitona ripida che non finisce più, con una pendenza che non dà un momento di tregua. Una gran fatica, complice anche il caldo e lo zainetto, e pure l’aver seguito per un tratto i ciclisti veri…

      

Poi fuori dal bosco si apre il meritato anfiteatro di prati dove le nuvole si specchiano nel laghetto alpino, che meraviglia! Mi attardo parecchio in quota, qualche biscotto al rifugio per poi gironzolare sul sentiero della pista da fondo che in estate diventa terra di bikers. Un sole magnifico, e chi ha più voglia di scendere? Al rientro sono una settantina di chilometri e una simpatica abbronzatura da ciclista che vi lascio immaginare… ;-) Arrivederci Blogtrotters, ecco qualche cartolina!

venerdì 20 agosto 2010

Due belle scoperte

Che relax, tre giorni di ferie, eccome se ci volevano! Per prima cosa approfitto della giornata di sole per l’uscita in bici tra le montagne bergamasche, da Zogno (334 m slm) al Passo di Zambla (1264 m slm). Visto che ho una mountain bike, perché fermarsi lì? Decido di proseguire lungo il sentiero della pista da fondo, dal Colle di Zambla al Pian della Palla e salendo poi fino alla Conca dell’Alben. Che bella scoperta la MTB su sterrato, molto divertente! Qui il contatto con “il mezzo” dà sensazioni diverse rispetto alla strada: bisogna accompagnarlo diversamente, assecondarlo, è più “complice”. Bellissime le salite, con cambio duro e pedalata a tutta, ottimo esercizio per i quadricipiti! Un po’ meno le discese, prese pian piano per il timore di cadere. Poi il rientro alla base, per un totale di una sessantina di km diversi e divertenti.

Il Passo di Zambla

Eccomi qui

La Conca dell'Alben


Altra bella scoperta è la combinata bici + nuoto, dai benefici effetti di sblocco per le anche e la schiena. Il “gioco” consiste in un giretto in bici di un’oretta bella tirata, con un tratto piano e una salitella di un paio di km da ripetere pedalando a tutta, un po’ seduta un po’ in piedi, fino a che gambe e fiato non ce la fanno più. Al rientro si va in piscina, per un’oretta di nuoto in cui le gambe riposano e le braccia lavorano. Alla fine il fisico si sente bene e ringrazia. Confido nelle successive scossette di assestamento che interessano le anche e la schiena, e che spero siano segnali di lento riassetto posturale!

Sempre piuttosto critici i dolori post camminata da 6 km, che però si stanno spostando dagli adduttori alla zona posteriore, ancora tra le anche e la schiena, oltre al solito ginocchio: ho deciso di interpretarli come segnali di lento riequilibrio posturale, quindi insisto e porto pazienza. Nel frattempo al parco sono ricomparsi Runners dai volti tesi, già elettrizzati per gli appuntamenti dell’autunno… Ciao Blogtrotters! :-)

venerdì 13 agosto 2010

Settimana positiva

Dopo tutto, il bicchiere è mezzo pieno. Interessanti le due sedute in piscina, in cui mi sono divertita a scoprire che il modo in cui la mano fa il suo ingresso in acqua può cambiare molto tutta la nuotata. Inaspettatamente bello il giro del sabato in bici, da San Pellegrino Terme (BG) al Culmine di San Pietro (LC), un percorso che dalla bergamasca Valle Brembana raggiunge la lecchese Valsassina lungo la Val Taleggio: parecchio tosti i primi tornanti tra le fredde rocce dell’orrido e il frastuono del torrente, poi finalmente salendo il silenzio, prima tra i boschi e poi tra i prati. Molto insolita la vista del Resegone “da dietro”, ovvero il suo lato nord: l’avevo sempre visto “da davanti”, ovvero il suo lato sud, con quel famoso profilo a sega che si vede da Lecco o da Milano quando c’è vento limpido (e piaceva anche a Manzoni). Dietro è molto meno imponente, meno roccioso e molto più verde. Una cinquantina di km tra andata in salita e ritorno in discesa.
 

Il Resegone visto "da dietro"

Il passo

Se non fossero le 9 del mattino...

 
La novità della settimana è che ho provato a camminare, ebbene sì, per 6 km in un’ora: il risultato è mal di anche e di schiena, ma dopo tutto ci sta, dopo 8 mesi senza “stazione eretta” – la sua riconquista non sarà facile, ma insisto. Non molto simpatica la risposta degli adduttori, ma adesso tra bici, nuoto e tacchi so come farli stare zitti. Speriamo bene. Le cartoline della settimana ve le mando da Lugano, dove sono stata per una gita con possibili risvolti lavorativi. Cittadina molto bella, che si specchia su un grazioso lago circondato dalle montagne. Mi piacerebbe ritornarci un giorno, magari per correre la sua classica 30 km. Oppure, se non avrò più questa fortuna, tornerò per attraversare il lago a nuoto - è così azzurro. Arrivederci Blogtrotters, buon Ferragosto!
 

lunedì 2 agosto 2010

Sua Maestà Re Stelvio

Bormio (1225 m slm) – Stelvio (2758 m slm), 31 Luglio 2010

In partenza per conoscere un classico e tanto amato percorso ciclistico, quello che da Bormio porta al Passo dello Stelvio. La curiosità è tanta, come la voglia di provarlo. E una tranquilla curiosità mi accompagna per tutta la salita, lunga 22 km: tornante dopo tornante, galleria dopo galleria, chissà cosa c’è dopo, chissà come si sente la quota. La pendenza è costante e consente una pedalata regolare e tranquilla. Ormai in alto si apre un incantevole anfiteatro naturale di straordinaria bellezza, illuminato da una giornata limpidissima: mai visto nulla di così bello prima d’ora! Un breve tratto pianeggiante tra i prati in quota, poi la salita riprende tosta, dove anche l’erba si dirada lasciando scoperte le pietre. Qualche chiazza di neve, ed ecco finalmente il Passo! Quassù è bellissimo, e chi ha più voglia di scendere? Adesso capisco perché i ciclisti lo adorano! Ecco qualche cartolina per i Blogtrotters. Questa volta ci sono anch’io: grazie a mia mamma per avermi accompagnato e per le bellissime fotografie!



Da Wikipedia: Il Passo dello Stelvio (2758 m slm) è il valico automobilistico più alto d’Italia e secondo in Europa dopo il Colle dell’Iseran. Sul versante lombardo la salita inizia da Bormio (1225 m slm), è lunga 22 km e conta 36 tornanti. Lo Stelvio è diventato famoso nel mondo del ciclismo quando nel 1953 è stato inserito per la prima volta nel tracciato del Giro d’Italia ed è stato teatro di una delle ultime imprese di Fausto Coppi: nella penultima tappa, da Bolzano a Bormio, il Campionissimo ormai 34enne staccò il leader della classifica, conquistò la Maglia Rosa e vinse il suo quinto e ultimo Giro.