lunedì 21 giugno 2010

Una storia lunga (nemmeno tanto)

Cominciata 2 anni e mezzo fa, pochi giorni prima di Natale. Era il dicembre 2007 quando cominciai a correre perché sognavo la mia prima maratona, a Roma, marzo 2008. Il mio primo paio di scarpe, neutre, durò solo un paio di settimane per un fastidioso dolore alle ginocchia, sui lati interni. Preso il secondo paio, con un leggero supporto antipronazione, i fastidi svanirono e corsi tranquilla per mesi. Venne Roma a marzo, poi la 50 km lungo l’Adda a giugno.

Luglio 2008, il primo stage di running: la postura in corsa era corretta. In agosto, consumato il secondo paio di scarpe, ne comprai un terzo apparentemente uguale, versione successiva. Seguirono fastidiosi problemi di instabilità delle caviglie e una brutta slogatura che mise fuori posto i tendini sul lato interno della gamba e della coscia. Passando ad un modello di scarpa più sostenuto, con supporto antipronazione correttivo, uscii da questa situazione e ripresi a correre senza problemi. Seguirono un paio di maratone e quindi la Pistoia - Abetone, nel giugno 2009.

Luglio 2009, il secondo stage di running, sotto la stessa guida: la postura in corsa era completamente cambiata, scorretta, con il busto all’indietro e un appoggio in retropiede. A questo punto avrei dovuto pormi un’importante domanda: perché? Invece, mi impegnai a correggere la postura. Con le mie solite scarpe, corsi anche una maratona. Poi mi ritrovai a correre a ritmi un po’ più allegri, e in breve le mie gambe decisero di non andare più, frenando dolorosamente anche il passo della semplice camminata, creando dolorosi problemi alla schiena, rendendo dolorosamente difficoltoso il mantenere la posizione eretta quanto quella seduta. Era il gennaio 2010.

Ora, trascorsi più di 6 mesi di inattività, di esami, di terapie, di dolori e di interrogativi, la corsa è un ricordo e di nuovo un sogno. Ma dovranno passare ancora molti mesi perché possa sperare di poter compiere ancora quel gesto. Cosa è successo?

È successo che le mie amate scarpe sostenute e correttive, tremendamente comode, compagne di tanti km, avevano una struttura tale da alterare la mia naturale postura di corsa, portandola all’indietro e di retropiede. Le fotografie che mi ritraggono nelle gare corse nel 2008 e nel 2009 mostrano chiaramente la differenza. Quando corressi la posizione di corsa, non tenni conto di cosa avevo sotto i piedi e cominciai a forzare un meccanismo per il mio corpo innaturale. Se correre a 6’ o a 5’30’’ perdona tutto, correre a 5’ no. L’appoggio in avampiede cadeva in realtà sul rigido sostegno antipronazione, che il mio peso non riusciva a comprimere. La reazione al terreno era sentita per prima dai muscoli adduttori, che si sostituirono progressivamente ai quadricipiti nel meccanismo di estensione della gamba. Nulla di più innaturale per questi muscoletti, che non hanno la capacità di poter sorreggere il carico corporeo. Da qui l’infiammazione alle loro inserzioni, la loro contrattura permanente, il loro trascinarsi le ginocchia in intrarotazione, e tutti i problemi posturali descritti. Questo tipo di infiammazione richiede per sua natura diversi mesi per potersi risolvere. Io devo anche far capire ai quadricipiti (in stato di ipotonia, poverini) che devono lavorare loro al posto degli adduttori, in modo da rimuovere la causa del problema. Chissà, magari poi un giorno potrò tornare anche a correre. Ma non chiedetemi cosa avrò sotto i piedi…

17 commenti:

  1. Sarah, tra i possibili che potevi scrivere, questo post è il migliore di tutti. L'analisi è molto precisa al punto da convincere. Mi auguro che sia corretta. Dunque, non solo tornerai a correre, ma ti darà ancor più soddisfazione farlo. Dai tempo al tempo e riprenditi bene. Noi facciamo già il tifo.

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  2. Ho seguito in silenzio la tua odissea... Ora mi permetto di dire che forse hai trovato il bandolo della matassa... Se fosse come dici, e sembrerebbe proprio che tutti torni, allora e' si' un problema, ma un problema risolvibile!
    E' una pesante modificazione posturale ma la cosa e' reversibile... non si parla piu' di chissa' che mali oscuri, no?

    Mi pare che ci sia una bella luce in fondo al tunnel...

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  3. Trovato il problema con calma e impegno troverai il modo di risolverlo.. in bocca al lupo Sarah,spero di incontrarti al più presto sulla strada..

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  4. Visto il tono drammatico degli ultimi tuoi post, mi pare una bellissima notizia, tempo e pazienza e ritornerai a correre come e meglio di prima.
    E' incredibile come ci si possa far del male in modo totalmente inconsapevole!
    Lunghe corse Sarah!

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  5. Solo tre parole:Adesso puoi SORRIDERE" e noi tutti co te. Finalmente ti riconosco. Ciao Bela

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  6. Sembra brutto dirlo ma è un bel post! C'è una soluzione per tutto, basta sapere il problema da cosa sia causato, e tu lo sai!
    In bocca al lupo!

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  7. caspita non pensavo che le scarpe sbagliate, che oltretutto sentivi tue, potessero causare danni del genere!!!! Sempre in bocca al lupo!

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  8. Domanda scontata: ma sei pronatrice? e in che misura??

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  9. Le scarpe antipronazione sono maledette !!!
    Mi son dovuto far operare ad entrambi i tendini di achille a causa loro...
    Sarah, adesso che hai individuato la causa, vedrai che a poco a poco ne ridurrai gli effetti.
    Se la natura ci ha fatto in un modo non possiamo snaturarci, quindi, se proprio ti devi correggere, usa dei plantari disegnati per il tuo piede, per il tuo corpo, per la tua schiena....
    Ma anche li' andrei cauto....
    Ad ogni modo ti faccio tantissimi ma tantissimi auguri che tu possa tornare a fare cio' che ti rende tanto felice, il piu' presto possibile...
    Un abbraccione

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  10. dai Sara!!! Come gli altri vedi il bicchiere mezzo pieno: hai capito la causa!!
    Una semplice curiosità: come hai fatto a capire la causa scatenante di tutto?
    ...sinceramente mi sto un'attimo preoccupando visto che devo mettere i plantari... non è che avrò problemi di questo genere? ...mah!

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  11. ...e noi siamo qui a darti il nostro piccolo sostegno!
    Malgrado tutto, sono contento per te :)
    Forza Sarah!!

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  12. correggere la nostra naturale postura non sempre paga: io lavorerei sul potenziamento del core, soprattutto.......

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  13. dico la mia (lasciando perdere il livello psicosomatico per me sempre valido).
    l'analisi è interessante ma non va all'origine storica del problema.
    ti sei tuffata immediatamente in maratone e ultra, senza avere la forza muscolare e la velocità necessaria. così ti sono venuti i primi dolori che ti hanno portato verso le scarpe protettive, e solo POI tutto il resto.
    luciano er califfo.

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  14. Un'alterazione della postura conseguente anche ad un entusiasmo che ti ha portato a macinare km su km, Sarah. Ma sai la causa e, soprattutto, sai che guarirai. Magari, anzi, sicuramente, guariai molto prima di quello che pensi, perchè hai forza e volontà da vendere. Sarah, guarirai, e sono felicissima. Deve bastare questo a renderti strafelice e ottimista, ora. Coraggio, ti abbraccio forte.

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  15. non sembra nemmeno reale...
    Davvero incredibile, fondamentale però capire e oggi hai una nuova importantissima sfida da affrontare con la grinta che ti contraddistingue ....

    Sicuramente ti aspetteremo e tornerai, sicuro che tornerai...

    Auguroni e FORZA!

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  16. @ tutti: amici Blogtrotters, vi ringrazio dei vostri messaggi, vi abbraccio tutti! Ed ora le risposte!

    @ La Polisportiva: lo spero tanto anche io! Grazie Polisportiva!

    @ Marco "Zanger": ciao Zanger, sembra che torni, sì, speriamo di non avere altre sorprese! Una bella luce in fondo al tunnel... mi ci vorrebbe, sì, di sincrotrone magari! ;-)

    @ insane: calma e impegno non mancheranno, grazie Insane! Spero tanto di tornare a correre sulle strade e sui sentieri!

    @ Filippo: speriamo sia la strada giusta. Tempo e pazienza, vissuti in pieno in qualche altra attività, però!

    @ mercuriodacorsa: ciao Mercurio, grazie, ora sto meglio, ho passato momenti molto cupi, ora andiamo avanti!

    @ franchino: grazie franchino, per ora sembra chiaro il problema, non ancora la soluzione, ma ci proviamo!

    @ Patty: eppure, pare proprio sia andata così! E speriamo di riprendere a correre prima o poi!

    @ Mic: ma sai cosa ti dico, che con tutto e l'incontrario di tutto quello che mi sono sentita dire in merito, penso che la pronazione sia un'opinione. Piuttosto, meglio considerare l'equilibrio globale.

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  17. @ Marco Bucci: mannaggia Marco, ne hanno fatte passare pure a te! Cosa mettere sotto i piedi non lo so, ma tanto ce ne vorrà ancora di tempo. Grazie per l'augurio, la corsa mi rendeva davvero felice, mi dava piacere e soddisfazione, mi manca.

    @ Barbarella: come ho fatto a capire... 6 mesi di visite, di esami, di terapie, tante persone diverse sentite (medicina dello sport, ortopedia, fisiatria, neurologia, fisioterapia, anche la brutta esperienza con l'osteopatia), tempo e stipendi investiti, studio personale, provare a vedere cosa dà giovamento e cosa crea problemi, infine la sintesi. Ogni esperienza è stata un mattoncino per cercare di venire a capo della situazione. Quanto ai plantari, non so proprio cosa dirti, è un capitolo che non ho ancora affrontato. Comunque saranno costruiti apposta su di te!

    @ Master Runners: grazie Master Runners, mi fa molto piacere la vostra vicinanza! :-)

    @ yogi: sì avevo fatto anche quello... io ora lavorerei... sull'anima :-)

    @ luciano er califfo: ciao Califfo, lo sai che ero strasicura che mi avresti scritto così? Psicosomaticamente, ti confermo che i momenti di tensione peggiorano le contratture muscolari, ovunque siano (l'anno scorso un bicipite, ora gli adduttori). Per cui, meglio imparare a star tranquilli e a lasciar correre. Per il resto, può darsi che tu abbia ragione. Ma i dolori mi vengono ad aumentare i ritmo, non le distanze. Nella corsa ho sempre ricercato il piacere, senza rincorrere chissà quale performance da amatore. E quel piacere quel tipo di corsa me l'ha dato. Chi non l'ha conosciuto, non può capire.

    @ Anna la Maratoneta: di km ne ho sempre fatti pochini invece. Spero proprio di guarire, e di poter di nuovo correre.

    @ Lucky73: Lucky, questa è la vita. Spero proprio di poter tornare. Ciao e grazie!

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