giovedì 13 maggio 2010

Bioingegneria della Corsa - Runner's High


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7 commenti:

  1. sì, sì, ma io preferisco un buon libro di carta!

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  2. @ Tosto: ti ho messo anche il pdf, così se ti interessa lo puoi scaricare, stampare, e sfogliare come un libro di carta :-)

    bye by Sarah

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  3. Sarah ho iniziato a vedere il tuo articolo..tu sei un genio! oltre che ho visto il tuo curriculum e tutto il resto..complimenti! adesso cmq riprendo in mano il pdf e lo leggerò molto attentamente! ciao e grazie per averlo condiviso con noi!
    P.S. ho già notato la precisione di come è scritto e la professionalità con cui indichi i riferimenti.

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  4. Two thumbs up! Bell'articolo Sarah! Non credo d'essere in grado di coglierne ogni aspetto, ma sicuramente professionale e ben scritto. Complimenti davvero!
    Ste

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  5. Letto, riletto e stampato, complimenti e grazie Sarah, sia per averlo condiviso che per l'augurio in calce.

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  6. Per caso, cercando sulla Cortina Dobbiaco, sono entrato in questo blog.
    Che coraggio, pensi all' inzio, a dare quel titolo al blog. Poi vai avanti e finisci per staccarti con fatica. Vedi che quel titolo non è presuntuoso.
    In seguito ho letto l' articolo sull' euforia del corridore . Questo mi ha fatto capire che il blog non piace perché è scritto bene, perché in più c' è dentro una storia, una storia comune, ma raccontata in presa diretta e con originalità, e altre cose di questo tipo. No. E' perchè leggere il blog significa fare il pieno di endorfine e onde, perdere un po' di cortisolo, e altro di questo tipo

    Ad ogni modo mi pare di capire dall' insieme che è passato il momento più brutto e hai preso le misure giuste. Non tutto il male vien per nuocere.
    Quando le ginocchia e la schiena si saranni sistemati non avere fretta e non ripetere gli errori (mai più l' aulin per poter correre).

    Hai letto questo libro ?
    La Solitudine del Maratoneta di Alan Sillitoe
    Ed. Minimum Fax
    ( The Loneliness of the Long-Distance Runner )

    Cordialmente, Franco

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    L’ applicazione del test VAMS fatta dagli autori del primo articolo non aggiunge niente a quanto già si riscontra effettivamente (l’ euforia dichiarata dal podista), né fornisce una qualche descrizione quantitativa (il VAMS rating ? – e le rette di regressione costruiteci sopra sembrano cose per fare una pagina in più).
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    Tutte le strade portano a correre : ben detto.
    Ma la possibile bidirezionalità tra attività elettrica e β-endorfine sembra un po’ l’ uovo e la gallina.
    Azzardo, mancandomi la competenza, che le due cose siano aspetti collegati nel complesso funzionamento dell’ organismo.
    Quante cose, quanti parametri si modificano durante questi processi ? come stabilire chi viene prima e chi dopo ?
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    Alla fine dici, riferendoti alla meditazione : E’ forse questo un metodo che i Runners possono adottare per “star bene” anche in caso di infortunio?
    Certamente è buono tutto quello che funziona.
    Per esempio troviamo che molti alpinisti o rocciatori affermano di trarre vantaggio dalla meditazione, in qualcuna delle sue forme, per esercitare la concentrazione, la calma, la padronanza di sé ( tratti meditativi, se ho imparato dal tuo bell’ articolo).
    Non lo metto in dubbio e fanno benissimo, ma ci sono anche un mucchio di altrettanto bravi alpinisti che non la usano.
    Per i miei gusti non c’ è niente di meglio che l’ esercizio diretto della disciplina , quale che sia, e penso che questo esercizio diretto, oltre che fornire la naturalezza, l’ automatismo dei movimenti, fino al sentirsi parte del l’ ambiente del nostro movimento ( e se piove mentre corro, anche meglio), alla fine induca pure quei "tratti" che la meditazione induce. [E’ importante invece praticare qualche altra disciplina].
    Estendendo al problema della gestione dell’ infortunio, la meditazione va bene come qualsiasi altra cosa gratificante e sostitutiva della corsa, ma personalmente, se posso, cerco qualcos' altro .
    E comunque alla fine ho dovuto mettermela via.
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    Meglio le endorfine o la Kundalini ? Ho paura che la Kundalini abbia fatto il suo tempo. Magari può essere usata con una funzione ornamentale in un saggio, come hai fatto tu ( non è una critica, non si vive di solo pane).
    Però non si può neanche ridurre tutto ad endorfine. La mente è materia, pero i metodi dellla chimica e della fisica dovrebbero essere affiancati dall' indagine di tipo sintetico .
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    Non sono un velocista, e neanche un podista, della parola. Le mie onde sono tutte sfasate.
    In accordo con la tua conclusione, domani non piove e vado a camminare in montagna.
    Se qualcuno è a arrivato fino a qui , a lui i miei più sinceri saluti, Franco

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  7. Tutto molto bello ed interessante..

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